A dare il via alla scrittura di questo saggio dedicato ai giovani sono i cambiamenti attraverso i quali le nuove generazioni si fanno strada nell&rsquo;attualit&agrave;. &Egrave; l&rsquo;autore stesso a osservarli e analizzarli ogni giorno della sua vita mentre si recava a scuola. L&rsquo;occhio attento di Antonio Languzzi ci porta con s&eacute; in questo viaggio che, passando dall&rsquo;osservazione di incontri basati sullo scambio a un&rsquo;attenzione quasi del tutto focalizzata sulla tecnologia che ci circonda, non pu&ograve; fare a meno che sentirsi spiazzato e reagire. Lo<br />fa attraverso il suo testo, nel quale scardina i punti fissi del pensiero occidentale ed elabora una &ldquo;lode alla poesia, contro i tecnici in generale e gli ingegneri in particolare&rdquo; come suggerito dal<br />sottotitolo. Lo fa sottolineando l&rsquo;a?init&agrave; dell&rsquo;Essere con la poesia,<br />pi&ugrave; che con la Scienza, e attraversando vari esempi storici e letterari a supporto della sua tesi. Tutto questo con un tono fresco, un linguaggio semplice e il desiderio di essere capito da un pubblico<br />giovane, che &egrave; quello che pi&ugrave; ha bisogno di una rivoluzione, nei contenuti e nelle forme.<br /><br /><b>Antonio Languzzi </b>nasce a Orsara di Puglia (FG) nel 1954.<br />A tredici anni si trasferisce con la famiglia a Ivrea, dove si diploma all&rsquo;ITIS &ldquo;Camillo Olivetti&rdquo; e lavora per due anni nel settore ricerca &amp; sviluppo dell&rsquo;Olivetti. Si trasferisce poi a Milano, dove consegue la Laurea triennale in qualit&agrave; di Tecnico di Istituto Medico Biologico presso la Statale. Lavora all&rsquo;ospedale &ldquo;Sant&rsquo;Anna&rdquo; di Torino nel laboratorio di Biochimica Clinica. Approda infine All&rsquo;ITIS &ldquo;Amedeo Avogadro&rdquo; della medesima citt&agrave;, dove insegna automazione industriale.