Le&nbsp;<i>innocue follie&nbsp;</i>del libro di Stefania Piantanelli sono momenti vissuti da persone comuni che tutt&rsquo;a un tratto si trovano a osservare le cose in modo nuovo, illuminati da un&rsquo;insolita intuizione.<br />L&rsquo;autrice, nei suoi quattordici racconti garbatamente provocatori, tratteggia personaggi alle prese con eventi esterni o epifanie interiori che li spingono ad agire in maniera inaspettata, scardinando convenzioni sociali, o semplicemente scuotendo la consuetudine della loro vita, per approdare a nuove forme di libert&agrave; e riscatto.<br />Attraverso uno stile narrativo vario che sa giocare con il lettore &ndash; talvolta chiamandolo direttamente in causa, talvolta conducendolo a un&rsquo;identificazione originale che elude il genere sessuale &ndash; ci lasciamo prendere per mano e trasportare lungo una mappa di citt&agrave; portuali, non luoghi e potenti suggestioni. Fino a un altrove, che &egrave; qui, a met&agrave; tra il sogno e la realt&agrave;.<br /><b>Stefania Piantanelli&nbsp;</b>approda alla narrativa passando dal cinema.<br />Durante i suoi vagabondaggi tra Roma, Bologna e Padova lavora sul set di due film di Pupi Avati e svolge laboratori di regia e sceneggiatura per le scuole superiori. Nel 2015 torna a Senigallia, si dedica a recensioni cinematografiche e inizia a collaborare con Marche Music College come coordinatrice e docente di linguaggio cinematografico.