<i>Milano, anni Sessanta. Dopo la morte del marito, Lalla riesce finalmente a concedersi un po&rsquo; di libert&agrave;. I figli, per&ograve;, preoccupati dall&rsquo;emorragia economica, riescono a confinarla in una casa di riposo per attempati benestanti. Lei, per&ograve;, mette in atto mille bizzarre strategie per tentare l&rsquo;evasione. Ci riuscir&agrave;? Viva la vita!</i><br />di&nbsp;<i>Stefania Suvero</i><br />Nella Milano degli anni Sessanta, Lalla, al secolo Mafalda Malinverni, un&rsquo;attempata signora ancora piena di vita e vitalit&agrave;, vive una seconda giovinezza dopo la dipartita del marito marito, uomo oppressivo e dispotico. Lalla &egrave; una pittrice, una donna intelligente e piena di voglia di vivere che, finalmente, pu&ograve; concedersi la libert&agrave; di condividere con chi le piace un viaggio, un vernissage, un soggiorno nella sua amata Costa Azzurra. Preoccupati dall&rsquo;emorragia di denaro dal conto corrente, i suoi figli, Pierfederico e Carlotta, riescono con l&rsquo;inganno a convincerla a ritirarsi a Villa Cozzi, una residenza nobiliare sul lago di Como riadattata a casa di riposo per attempati benestanti. Il carattere ribelle di Lalla non l&rsquo;aiuta nella convivenza con gli strampalati coinquilini e lei, con la sua inarrestabile verve, mette in atto mille bizzarre strategie per tentare l&rsquo;evasione, portando lo scompiglio nella vita tranquilla e abitudinaria degli ospiti. Ci riuscir&agrave;? Viva la vita!