Da sempre, gli esseri umani si curano con le piante. In particolare con le piante &ldquo;maestre&rdquo; o piante &ldquo;di conoscenza&rdquo;, quali il tabacco, la coca, l&rsquo;oppio, oggi etichettate in Occidente come droghe.<br />Le prime ricerche sulle propriet&agrave; terapeutiche di queste piante risalgono agli anni &lsquo;60 e &lsquo;70; nel mentre, la cultura hippie si affacciava a queste scoperte per aprire &ldquo;le porte della percezione&rdquo;. Da allora, per&ograve;, la ricerca accademica ha sub&igrave;to un brusco arresto&hellip;<br />La guerra alle sostanze psicotrope ha frenato l&rsquo;impiego terapeutico in ambito medico e psicologico della cannabis e di altre sostanze di derivazione vegetale come la psilocibina e l&rsquo;ibogaina. Ma prima di demonizzare &egrave; bene conoscere: specialmente quando queste piante rappresentano anche dei ponti culturali con tradizioni che, prima della nostra, hanno saputo onorarne le potenzialit&agrave;.<br />Un libro che ha anche un&rsquo;anima inaspettatamente intrattenitiva: di lettura scorrevole e piacevole, in ogni capitolo dedicato a una pianta l&rsquo;autrice racconta anche le proprie avventure sulle Ande o in Amazzonia, sulle tracce di quella pianta e delle popolazioni ad essa legate.