<u><b>QUESTO LIBRO E&#39; A LAYOUT FISSO</b></u><br /><br />&ldquo;Questo ritrovato lo si poteva definire una panacea per tutti i mali, il segreto della felicit&agrave;, sul quale i filosofi avevano per secoli disquisito: se non che tanta letizia la si poteva acquisire per pochi soldi e custodire nel taschino del panciotto; la si poteva sigillare in una bottiglia e la pace interiore confezionarla e spedirla in barili con un corriere postale&rdquo;.<br /><br />Con l&rsquo;opera Confessioni di un oppiomane, scritta nel 1821, Thomas De Quincey ottenne fama e successo, divenendo fonte d&rsquo;ispirazione per scrittori come Baudelaire ed Edgar Allan Poe.<br /><br />L&rsquo;oppio, e gli effetti che esso produce, &egrave; l&rsquo;assoluto protagonista, idolo e nel contempo demone della narrazione. Dopo un iniziale periodo di benessere ed estasi, l&rsquo;abuso di questa droga divenne per l&rsquo;autore causa di spaventosi incubi notturni, che ne compromisero ulteriormente il gi&agrave; precario stato di salute. Solo la minaccia della morte incombente, gli permetter&agrave; di emergere dalla spirale della dipendenza.<br /><br />L&rsquo;affascinante testimonianza di un uomo, che intende sfatare le false convinzioni condivise in materia, divulgando gioie e dolori provocati dall&rsquo;assunzione dell&rsquo;oppio, senza mai cadere in considerazioni di stampo moralistico.<br /><br />Thomas De Quincey (1785-1859), scrittore e giornalista inglese, pubblic&ograve;, oltre alle Confessioni di un oppiomane, Klosterheim, Suspiria de Profundis, Storie di un visionario e Le avventure di una monaca vestita da uomo.