<i>Il mio nome &egrave; Nihil</i> di Thomas Rama &egrave; una silloge che ci riporta a una poesia del sapore antico, fatta di pregevoli rimandi classici, soprattutto al mondo greco, e con l&rsquo;utilizzo di una lingua che riesce ad adoperare un doppio registro, sia pi&ugrave; contemporaneo sia pi&ugrave; aulico.<br />Al centro di questo programma poetico c&rsquo;&egrave; l&rsquo;interrogarsi sul significato dell&rsquo;esistenza dell&rsquo;uomo e del cosmo. Come spiega l&rsquo;autore stesso, la sua riflessione parte dal concetto latino di <i>nihil</i>, che non &egrave; il nulla <i>tout court</i>:<i> </i>con esso si intende il fatto che &laquo;il niente &egrave; l&rsquo;effetto che non sia la sua causa&raquo;.&nbsp;<br /><br /><b>Thomas Rama</b> nasce nel 1995 a Bussolengo, in provincia di Verona, ma ha vissuto per un breve e intenso periodo insieme alla compagna e al figlio a Vigo di Cadore, un paesino incastonato nelle Dolomiti bellunesi, per poi tornare nel paese natio. Il suo amore per la poesia nasce presto, fin dal primo piccolo premio vinto a un concorso poetico organizzato dalla scuola primaria che frequentava.<br />Da quel giorno la sua fame di conoscenza non ha fatto altro che crescere, e la sua vita &egrave; scandita da una lettura febbrile di opere letterarie e poetiche di ogni genere, inframezzate solo dalla scrittura delle proprie poesie.