&ldquo;Il filo di sabbia&rdquo; &egrave; il diario di viaggio e di lavorazione dell&rsquo;omonimo documentario. Nel racconto c&rsquo;&egrave; l&rsquo;incrocio di storie di alcune persone che, per diversi motivi, si trovano a vivere nei campi rifugiati saharawi, a sud-ovest dell&rsquo;Algeria. Che sia per un breve periodo o per tutta la vita, devono misurarsi con un luogo unico, in un pezzo di deserto tra i pi&ugrave; duri al mondo. Mentre il filo si dipana, comincia il nostro viaggio.<br /><br />&ldquo;Mi prende per mano, come fossi un bambino, e mi porta da lei. Mi &egrave; capitato spesso che, in situazioni cos&igrave;, mi prendessero per mano. &Egrave; un bel gesto, di confidenza e di sicurezza. &Egrave; un gesto che noi abbiamo perso, per buona parte. Chi di noi prenderebbe un estraneo per mano? E invece &egrave; bello, dovremmo farlo pi&ugrave; spesso. Dovremmo farlo ogni volta che &egrave; necessario. Ogni volta che qualcuno che incontriamo si &egrave; perso.&rdquo;<br /><br /><b>Tommaso Valente</b>, filmmaker dal 1999. Da sempre attratto da soggetti di non fiction, da storie che gli permettano di raccontare allo spettatore lo spazio che attraversa nel conoscerle, nell&#39;approfondirle e nel portarle sullo schermo. Al centro della sua ricerca c&#39;&egrave; sempre il racconto dell&#39;essere umano e dell&#39;ambiente, nel senso pi&ugrave; ampio del termine (naturale, urbano, sociale...), e delle loro relazioni. Il suo ultimo documentario, <b>The Passengers</b>, racconta, le storie dei partecipanti a&nbsp;Housing First &ndash; prima la casa, progetto di &lsquo;abitare sociale&rsquo;&nbsp;che mette al centro l&rsquo;autonomia dei partecipanti:&nbsp;persone comuni che ad un certo punto della loro vita si sono ritrovati senza casa e con coraggio hanno voluto raccontarsi davanti ad una macchina da presa.&nbsp;The Passengers&nbsp;si pone dalla parte degli esseri umani, in maniera intima, restituendo sullo schermo aspetti della vita che ci riguardano da vicino: la dignit&agrave; sociale, l&rsquo;opportunit&agrave; di riscatto, la casa.&nbsp;<br />Il suo primo documentario,<b> Casilina Express</b> (2005), raccontava la periferia est di Roma attraverso un trenino metropolitano e i suoi &ldquo;abitanti&rdquo;. Nel 2009 ha lavorato come montatore al documentario &ldquo;Non Tacere&rdquo; che raccontava la storia di Don Roberto Sardelli, il prete dei baraccati e della scuola 425, un uomo che ha fatto del diritto alla casa una ragione di vita. Ha affrontato le relazioni umane tra i discendenti di vittime e carnefici della Shoah in &ldquo;I fantasmi del Terzo Reich&rdquo; (2012), film evento di History Channel per il giorno della memoria per le vittime dell&#39;olocausto nel 2012, poi distribuito in circa 90 paesi da ZDF Enterprise, History Channel, National Geographic e Aetn, e il riscaldamento globale nel plurupremiato &ldquo;Sulle tracce dei ghiacciai &ndash; Alaska&rdquo; (2015), menzione speciale al Milano Mountain film festival e Premio Stelvio al Sondrio Film Festival oltre che in concorso in innumerevoli festival internazionali, dall&#39;Europa al Nepal.<br /><br /><b>Il filo di sabbia</b> &egrave; rilasciato in licenza Creative Commons CC-BY-NC<br />il ricavato delle vendite dell&rsquo;eBook sar&agrave; devoluto ad Instant Documentary APS<br />e utilizzato per finanziare progetti di formazione nei campi saharawi.<br /><b>Foto di copertina</b>: Marina T Mackle Olmi<br /><b>Foto del diario</b>: Tommaso Valente, Marina T.Mackle Olmi, Claudio Cant&ugrave;, Hamudi Farayi<br />Correzione di bozze: Valeria Cassino