Fosca, considerato unanimamente il capolavoro di Tarchetti, &egrave; un&#39;opera complessa e affascinante. Il testo &egrave; tutto giocato su una serie di dicotomie (salute/malattia, bellezza/bruttezza, amore/morte) esemplificate da due figure chiave: Clara, giovane, bella e ricca e Fosca, brutta, malata ma anche intrigante e ammaliante. Le due donne sono al centro della vita di Giorgio (evidente alter ego di Tarchetti), un ufficiale che ha lasciato l&#39;esercito per problemi cardiaci. &Egrave; lui a narrare in prima persona lo scorrere degli eventi. Fosca &egrave; la femme fatale che, dotata di una forte carica magnetica, attrae a s&eacute; il giovane protagonista, segnandone irrimediabilmente il destino. Testo cardine della Scapigliatura milanese, Fosca viene, a causa dell&#39;improvvisa scomparsa dell&#39;autore, pubblicato postumo e completato da Salvatore Farina, scrittore, giornalista e amico di Tarchetti. Nel romanzo Romanticismo, Decadentismo e tematiche naturaliste si alternano e mescolano con tempi e stile perfetti. L&#39;analisi psicologica dei personaggi &egrave; ovviamente approndita, ma a dominare &egrave; soprattutto uno stato di ansia e inquitudine continue. Aspetti questi che rendono il testo ancora godibile e attuale per il lettore contemporaneo. Ettore Scola nel 1981 ne ha tratto un film Passione d&#39;amore, presentato al 34&deg; Festival di Cannes.<br /><br /><br />Iginio Ugo Tarchetti nasce a San Salvatore Monferrato il 29 giugno 1839. Tra i maggiori esponenti della scapigliatura milanese, &egrave; autore di romanzi, racconti e poesie. Tent&ograve; anche la carriera giornalistica cercando di lanciare, con scarsa fortuna, un proprio periodico il &quot;Piccolo giornale&quot;. Muore a Milano il 25 marzo 1869.