A dispetto di quel che generalmente siamo disposti ad ammettere, il confine tra realt&agrave; e pura creazione della nostra immaginazione soggettiva non &egrave; cos&igrave; netto come ci s&rsquo;immagina; &egrave; solo un velo sottile, che in qualunque momento pu&ograve; lacerarsi e far s&igrave; che noi ci troviamo, stupefatti e sconcertati, nel bel mezzo di quella misteriosa terra di nessuno che non &egrave; n&eacute; l&rsquo;una cosa, n&eacute; l&rsquo;altra. Occorrerebbe anche distinguere fra il reale e la realt&agrave;. Non sono termini equivalenti: quella che noi chiamiamo <i>realt&agrave;</i> &egrave; solo quella parte del reale che giungiamo a percepire, a dedurre, a immaginare. Ma, oltre al reale percepibile e intelligibile, vi &egrave; una parte che sfugge ai nostri sensi e perfino ai nostri concetti, agli stessi sforzi della nostra immaginazione. Chi ci garantisce che le cose che noi possiamo vedere, udire, siano reali? E se fossero il frutto di una vivida allucinazione, di un insolito scherzo involontario della nostra stessa fantasia? Se fossero la condensazione, per cos&igrave; dire, dei nostri sogni, delle nostre aspettative, delle nostre paure? Chi mai potrebbe dirlo?<br />Viaggio iniziatico e avventura tra un filosofo rinascimentale, un fumetto e un narratore, alla ricerca di se stessi e di un senso della vita. Attraverso incontri straordinari e con l&rsquo;ausilio di molte riflessioni filosofiche il lettore &egrave; condotto nel cuore del mondo della fantasia attraverso personaggi simbolici, cinematografici e molto altro&hellip; L&rsquo;ironia &egrave; il filo rosso della narrazione, poich&eacute; ogni storia &egrave; pur sempre la storia di un sogno, di qualcosa che ha un inizio e una fine.