Sankhya significa &lsquo;enumerazione&rsquo; e riguarda lo studio della realt&agrave; analizzando e individuando tutti i suoi elementi. Il testo classico di tale scuola &egrave; la Samkhyakarika di Isvarakrishna (tra il I/V secolo d.C.), anche se la sua radice risale a Kapila deva (un Avatara).<br />Secondo tale visione sono due le macro-realt&agrave; cosmiche: il Puru?a e la Prakriti. Il Puru?a &egrave; il soggetto spirituale che osserva la Prakriti, cio&egrave; la materia nelle sua varie manifestazioni.<br />Gli elementi grossolani derivano dagli elementi pi&ugrave; sottili e la causa ultima &egrave; non materiale; &egrave; quindi una negazione del materialismo. Le anime, i singoli Puru?a, assistono come spettatori alle modificazioni del corpo e della materia.<br />&Egrave; l&rsquo;identificazione col corpo che crea nell&rsquo;anima l&rsquo;illusione di appartenere al mondo materiale. I Puru?a sono pura coscienza, semplici testimoni; &egrave; l&rsquo;Io psicologico a sperimentare piaceri e dolori, come riflesso della coscienza legata al corpo attraverso l&rsquo;illusione/sogno chiamata ahamkara: fin quando il sogno permane, l&rsquo;illusorio legame dell&rsquo;anima con la materia prosegue.<br />Scopo del Sankhya &egrave; permettere il risveglio del soggetto, del vero Io, intrappolato nel sogno di un&rsquo;identit&agrave; fittizia.<br />&nbsp;