Valeria Cospito, maturata tra gli studi classici e filosofici, è nata a Taranto, la città dei due mari, a cui rimane legata profondamente nonostante abbia trascorso la maggior parte della sua esistenza a Roma dove vive tuttora. Ha conseguito la laurea in Filosofia e Storia nella capitale, presso l'Università La Sapienza. Trasferitasi successivamente, ha esercitato la sua attività di docente a Piacenza e in altre località limitrofe. L'amore e l'interesse per i viaggi l'hanno arricchita di esperienze, come anche l'aver vissuto l'Italia da nord a sud. Nella maturità si è cimentata nell'attività di scrittrice, dedicandosi alla poesia e alla narrativa. Nei libri che racchiudono la sua anima e il suo modo di essere, predilige le storie vere, realmente accadute a se stessa e ad altri. La sua produzione poetica ha dato vita a due raccolte di poesie: Pensieri a colori (2010) e Sussulti del cuore (2011). Alcune poesie ispirate a fatti di cronaca e nate nell'immediatezza, per esempio Emigranti in fuga e La forza di vivere, sono state pubblicate sulla rivista Il borghese (Edizioni Pagine). Nel 2017, con una silloge di quindici poesie dal titolo Avere le ali, ha partecipato alla pubblicazione di Zephirus (Aletti Editore). Per quanto concerne la narrativa, nel 2013 la sua novella Il pettine rosa ha ricevuto la menzione d'onore nella 24° edizione del premio letterario "Mercede Mundula". Il conseguimento nel 2014 del primo premio letterario a livello nazionale, assegnato dalla FIDAPA di Cagliari alla novella Un incontro a sorpresa, ha sollecitato la produzione di una raccolta di racconti, Quindici perle della mia collana, ispirati a problematiche attuali e a storie di tutti i giorni. Dall'interesse per l'introspezione nel 2014 è nata l'opera autobiografica Per lasciare un'impronta. Infine, il passaggio dal racconto al romanzo breve, si è concretizzato con la pubblicazione nel 2017 dell'opera Come il fiume che scorre (Aletti Editore).