<b>Da un vecchio scatolone conservato con amore</b> riemergono disegni, letterine, ricordi.<br /><b>Regali inattesi da parte dei miei alunni,</b> pieni dello stesso affetto che ritrovo ancora oggi in ogni incontro<br /><b>Cerco, a distanza di tanti anni, di rispondere a tutti,</b> anche a letterine pensate e mai scritte, poich&eacute; gli animi riescono a parlarsi anche ora.<br /><b>La vita con il suo evolversi</b> ci trasforma fisicamente, ma lascia intatti particolari sentimenti.<br /><br />&laquo;L&rsquo;inverno s&rsquo;impone con le sue giornate grigie e fredde e mi costringe a guardare dalla finestra il sentiero tra i campi, dove di solito faccio camminate pomeridiane per non arrendermi all&rsquo;et&agrave; avanzata e alle sue poco piacevoli caratteristiche. Ho tempo disponibile quindi per fare ci&ograve; che rimando da anni: svuotare lo scatolone che ho riposto in un angolo della soffitta. Cosa difficilissima per me perch&eacute; contiene letterine, biglietti, disegni che mi sono stati consegnati, spediti, posati sopra la cattedra da alcuni alunni durante i tanti anni in cui ho insegnato nella scuola elementare.<br />Lo cerco, lo trovo, lo porto sul tavolo del tinello, lo guardo con tenerezza, lo apro delicatamente e rivivo momenti speciali. Ricordo manine gentili, sorrisi, espressioni d&rsquo;attesa, talvolta timorose o cariche di emozione.<br />Quando ho lasciato la scuola per raggiunti limiti di et&agrave;, a malincuore, anzi con sofferenza, ho mandato al macero cartelloni, schede, fascicoli, lavori e lavori eseguiti dagli scolari, legati alla didattica e al bisogno degli alunni di esprimere attraverso forme, colori e parole la ricchezza dei loro pensieri o delle loro osservazioni.<br />L&rsquo;ho dovuto fare perch&eacute; non avrei trovato il posto per riporli. Subito dopo mi sono sentita vuota, poi ho cercato di ragionare. Ci&ograve; che i ragazzi hanno appreso e ci&ograve; che li ha aiutati a capire l&rsquo;importanza della scuola per la loro formazione, rimarr&agrave; nei ricordi, quel tipo di ricordi che ognuno di noi conserva e che riaffiorano in particolari momenti di riflessioni e decisioni da prendere.<br />Delle letterine non sono riuscita a disfarmene. Troppo importanti per me, per l&rsquo;autostima, per trovare talvolta la forza di superare momenti difficili.<br />Nello scatolone non ci sono tutte quelle che mi sono state scritte. Mi dispiace. I numerosi spostamenti di sede scolastica e di abitazione hanno contribuito a cambiamenti di cassetti e ripostigli. Alcune sono andate smarrite. Non le avrei mai distrutte.<br />All&rsquo;et&agrave; della scuola elementare si scrivevano allora le cose pensate senza timore di esporsi. Non rimpiango tempi lontani, mi adeguo con un po&rsquo; di difficolt&agrave; al momento attuale, apprezzo la facilit&agrave; e la rapidit&agrave; delle comunicazioni e la possibilit&agrave; di ampliare al massimo, velocemente le proprie conoscenze.&raquo;<br />Valeriana Croci<br /><br /><b>Valeriana Croci</b> &egrave; nata nel 1934 e vive in Umbria. Ha vinto 4 premi letterari e ha pubblicato altri 9 libri che sono stati protagonisti di vari eventi culturali in Italia, tra cui uno a Matera nel 2019, anno in cui la citt&agrave; &egrave; stata capitale europea della cultura.