<br />&Egrave; una storia d&rsquo;amore di ragazzi affamati di vita, rischiando ogni giorno di farsela scivolare dalle vene e sfidarla di continuo. Siamo in una periferia siciliana terribile come tante, come il quartiere Zen di Palermo o le Vele a Napoli. Mazzarrona non &egrave; solo indicazione del quartiere in cui si muovono i personaggi: rappresenta la durezza della realt&agrave;, gli adulti violenti, i sogni che continuano a crescere pure nel degrado e la forza disarmante degli adolescenti, vivissima e pura. La voce della protagonista appartiene a una ragazza che si muove tra la scuola, le compagne, il ballo del liceo, il suo amore Massimo che morir&agrave; d&rsquo;overdose mentre lei avrebbe voluto salvarlo, crocerossina fallita, in un tempo delle mele macchiato di nero. Le piste alle tre del pomeriggio, la scuola e le ragazze, le spade, le baracche. Il ballo inaspettato. Massimo mi ami? L&rsquo;attesa di parole, parole troppo lunghe, il sicomoro a Mazzarrona. La divisa delle case, quella vita un po&rsquo; pi&ugrave; vera. L&rsquo;eroina che la accende e si consuma. Quando mi amerai? Romina &egrave; donna vera a Mazzarrona, ma ha pochi anni come Ilaria, l&rsquo;amica della scuola. Tra loro due c&rsquo;&egrave; lei, la voce del romanzo: Buzzati e Pratolini come sogni nel degrado e rivolta nella scuola, dove il professore che imbastisce questo corpo adolescente vale molto, perch&eacute; sa dedicarsi al di l&agrave; dell&rsquo;offerta formativa. Mazzarrona &egrave; la sua assenza anni No&shy;vanta, e personaggi incandescenti: su&shy;pernove sempiterne. La vita che per&shy;&shy;siste nella morte reiterata.