Mario Rapisardi (1844-1912), scrittore, poeta, classicista, docente universitario e libero muratore, &egrave; una di quelle figure che dovrebbero essere di buon grado celebrate come assoluti e indiscussi giganti della letteratura italiana ed europea, eppure pochi oggi conoscono il suo nome e leggono le sue straordinarie opere. Sul &ldquo;Vate Etneo&rdquo; - come egli stesso si appell&ograve; nel suo autoritratto poetico in stile foscoliano presente nel poema <i>Atlantide</i>, &egrave; calata nel corso del Novecento una tacita damnatio memoriae.<br />Le Edizioni Aurora Boreale, nel quadro di un progetto di ripubblicazione delle opere di questo grande e ingiustamente dimenticato protagonista della nostra cultura e letteratura, ripropongono oggi all&rsquo;attenzione dei lettori il breve ma toccante saggio del deputato del Regno e politico messinese Vincenzo Picardi <i>L&rsquo;Opera di Mario Rapisardi</i>, che nel 1913, un anno dopo la scomparsa del Vate Etneo, costitu&igrave; l&rsquo;introduzione a un omonimo saggio di Giacomo Perticone.