Lombardia Storia eBooks
eBooks con argomento Lombardia Storia Storia medievale
Medioevo dei poteri: Studi di storia per Giorgio Chittolini. E-book. Formato PDF Maria Nadia Covini - Viella Libreria Editrice, 2013 -
Gli interventi presentati in questo volume sono un omaggio di alcuni allievi a Giorgio Chittolini in occasione del termine dei suoi incarichi accademici. La miscellanea è nata per riunire i testi di un gruppo di studiosi che con Giorgio Chittolini si sono laureati, che sono stati da lui seguiti nella loro attività di studio e di ricerca e che hanno continuato nel tempo a lavorare con lui. Allievi che hanno frequentato i suoi corsi a Parma, Pavia, Milano: da quelli più “antichi” ai più giovani, che solo di recente hanno conseguito il dottorato sotto la sua guida. I saggi qui raccolti riguardano vari argomenti, che in modi molto personali sviluppano gli spunti del suo ricco insegnamento; in comune hanno quasi tutti il contesto geografico e storico: la Lombardia, una Lombardia ampia e “ducale”, la cui storia è stata illuminata dai suoi lavori. Soprattutto, si concentrano sulle configurazioni plurali e dinamiche del potere, con il proposito di fare propria, così, la prospettiva con cui Giorgio Chittolini ha sempre inteso guardare allo stato, alla chiesa e alle realtà politiche locali del basso medioevo.
Oltre le città: Assetti territoriali e culture aristocratiche nella Lombardia del tardo medioevo. E-book. Formato PDF Andrea Gamberini - Viella Libreria Editrice, 2011 -
Città e contado sono i termini di un binomio cruciale non solo nella storiografia, ma anche nella riflessione che la cultura italiana ha prodotto sul passato nazionale, cercando nel medioevo le radici dei più durevoli assetti politici del paese. Mentre però la città viene assunta, lo scrisse già Carlo Cattaneo, come il “«principio ideale delle istorie italiane», il mondo rurale è stato in genere ridotto a terreno di conquista per l’economia, la civiltà, i poteri urbani. Il libro pone in questione questa consolidata distribuzione dei ruoli, innanzitutto ripercorrendo il dibattito storiografico su questa problematica, e poi ridefinendo il contenuto della stessa identità cittadina: non un’incrollabile autocoscienza collettiva, bensì una faticosa costruzione, drasticamente appannatasi in certi luoghi e in particolari frangenti. L’analisi si spinge allora oltre le mura delle città. Il contado non fu, infatti, fra Tre e Quattrocento, lo sfondo inerte del dinamismo urbano, ma una realtà differenziata, popolata dai nuclei del potere signorile, villaggi e borghi economicamente floridi, capaci di entrare in concorrenza con i disegni egemonici delle città e dotati di culture politiche proprie.