Amministrazione Aziendale eBooks
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C.d.A e politiche di sostenibilità. E-book. Formato EPUB Mario Molteni - Educatt Università Cattolica, 2014 -
Nelle dichiarazioni dei CEO delle principali imprese europee la CSR costituisce un tema di crescente importanza per la strategia aziendale. Ma domandiamoci: a queste dichiarazioni conseguono effettivi comportamenti? Gli obiettivi di sostenibilità costituiscono veramente una priorità, o almeno un focus di attenzione, per gli esponenti degli organi di governo delle imprese, a cominciare da quelle di maggiore dimensione? La presente ricerca ha inteso affrontare in particolare quest’ultimo interrogativo, nella consapevolezza che fino a quando la CSR non varca la soglia del C.d.A. le politiche di sostenibilità sono confinate a un ruolo marginale nella strategia aziendale.La ricerca, che ha messo sotto i riflettori le principali imprese quotate italiane, non si limita a fornire una rappresentazione dell’effettivo impegno dei C.d.A. rispetto alla CSR. Essa intende promuovere una transizione dei comportamenti nelle aziende, mettendo a disposizione dei membri dei C.d.A. un set d’informazioni utili per verificare il posizionamento della propria impresa rispetto a un benchmark significativo.Il lavoro è stato realizzato in collaborazione con il Doughty Centre for Corporate Responsibility della Cranfield University (UK), un polo di eccellenza in tema di CSR in Europa, che aveva realizzato un’analoga ricerca nel 2012. Ciò ha consentito di affiancare alla ricognizione sulle imprese italiane un’analisi comparata con la realtà delle prime 100 imprese quotate nel Regno Unito.Promossa dal CSR Manager Network e realizzata da ALTIS in collaborazione con Assonime e Nedcommunity, l’indagine ha preso le mosse dall’esame dei documenti aziendali rilevanti in materia per poi procedere con la somministrazione di due questionari. Sono stati analizzati i principali documenti aziendali (Bilancio Sociale, Relazione sulla Corporate Governance, Bilancio di Sostenibilità, Sito Web, etc.) in base a una griglia di valutazione finalizzata a individuare il livello gerarchico che gestisce la CSR, e la forma attraverso cui ciò avviene. I risultati sono stati poi confrontati con l’analoga ricerca realizzata nel Regno Unito, per evidenziare eventuali diversi trend emergenti.Un primo breve questionario è stato rivolto alle segreterie delle imprese quotate presso l’indice FTSE-MIB, oltre che a un campione di aziende quotate e non quotate associate ad Assonime. Esso aveva lo scopo di ottenere direttamente dalle aziende interessate le informazioni relative all’integrazione delle attività del C.d.A. in tema di CSR. Un secondo questionario è stato somministrato a un campione di amministratori non esecutivi d’imprese italiane, selezionati tra gli associati a Nedcommunity, con l’obiettivo di prendere in considerazione il punto di vista diretto di un rappresentante dell’azienda.Hanno risposto al primo questionario 31 imprese su 40 quotate FTSE-MIB, e due campioni di controllo, composti da 7 quotate FTSE-ALL SHARE ITALIA, e da 10 grandi imprese non quotate. Dai risultati sono emersi differenti spunti sull’effettivo ruolo del C.d.A. in riferimento alla CSR nel contesto italiano.Tratto dal Primo Capitolo
Amministrazione e controlli. Società di persone. Imprese gestite da enti collettivi. Consorzi. Gruppi europei di interesse economico. Imprese Famigliari. Associazioni in partecipazione. E-book. Formato EPUB Santi Francesco - Cedam, 2011 -
La normativa del codice civile in materia di amministrazione e di controllo delle società per azioni può essere applicata anche all’esercizio di attività di impresa svolta da soggetti diversi dalle società di capitali?La risposta negativa impone di rintracciare altrove la disciplina per risolvere casi, pure diversi, ma che presentano caratteristiche comuni. Infatti, da un lato vi è il soggetto, incaricato dell’amministrazione, che ha diritto di svolgere la sua funzione gestoria; dall’altro vi sono soggetti che, pur non partecipando all’amministrazione, sono comunque interessati al suo esito ed hanno pertanto il diritto ad essere informati, quello di conseguire gli eventuali utili ed il diritto di reagire con azioni di responsabilità nel caso in cui l’amministratore abbia violato i propri doveri.Questa contrapposizione di interessi si può osservare in varie situazioni che si collocano in uno spazio intermedio fra la figura di imprenditore individuale e quella della società per azioni, archetipo delle società di capitali.Nell’ambito delle società di persone quale potere di controllo hanno i soci non amministratori? Nelle imprese collettive non societarie, nell’impresa familiare, nei consorzi con attività esterna, nel gruppo europeo di interesse economico ed infine nell’associazione in partecipazione quali sono poteri e doveri dei soggetti incaricati della gestione dell’impresa o dell’affare e quale contenuto ha il diritto di controllo dei soggetti, esclusi dall’amministrazione, ma pure interessati ai suoi risultati?Affrontando questi problemi in una prospettiva aderente alla pratica, l’opera illustra le soluzioni aggiornate che ad essi hanno dato la dottrina e la giurisprudenza.