Benedettini eBooks
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Sulla vita e sulla regola di San Benedetto. E-book. Formato EPUB Gioacchino Da Fiore - Viella Libreria Editrice, 2013 -
Gioacchino da Fiore è stato in primo luogo un monaco che aspirava a un ritorno al rigore ascetico delle origini benedettine e intendeva pertanto promuovere una radicale riforma dei Cistercensi, nei cui ranghi era dapprima entrato. Filo conduttore delle sue riflessioni furono la Vita di Benedetto da Norcia, delineata nei Dialogi di papa Gregorio Magno, e la Regula attribuita al santo padre del monachesimo occidentale. In realtà l’abate di Fiore non provvide mai alla stesura di un vero e proprio testo, radunando in forma di trattato una serie di esposizioni redatte verosimilmente negli anni in cui andava prendendo forma compiuta il suo sistema esegetico e teologico. Egli era comunque assai sensibile ai maggiori eventi dell’epoca. In particolare, anche nel suo caso una profonda impressione fu esercitata dalle notizie provenienti dal Vicino Oriente, dove le armate del Saladino nel 1187 spazzarono via gli ultimi resti del Regno latino di Gerusalemme. Da tale evento Gioacchino trasse lo spunto per ricondurre le proprie argomentazioni all’elaborazione di una peculiare teologia della storia. Da un lato egli cercava negli avvenimenti un riscontro delle attese escatologiche fondate sul testo dell’Apocalisse, in particolare intorno alla figura dell’Anticristo. Dall’altro non poteva fare a meno di riportare le sue istanze di riforma del monachesimo benedettino al ruolo da lui assegnato ai monaci non solo nel tempo presente, ma soprattutto nell’età dello Spirito di cui attendeva l’avvento.
Amministrare con sapienza. Regola di San Benedetto e management. E-book. Formato EPUB Maria Cristina Bombelli (A Cura Di) - Goware &Amp; Guerini Next, 2021 -
Tre «sapienze» in dialogo: sono quelle messe a confronto in questa riflessione nata in un contesto formativo d’eccezione. Presso il monastero benedettino di Montserrat, nei pressi di Barcellona, idee ed esperienze diverse sono confluite, nel corso degli anni, in una proposta comune, capace di sintetizzare i differenti ambiti del management e della Regola.L’intuizione iniziale era radicata nella consapevolezza di quanto il confronto tra le diversità generi intelligenza e rafforzi, al tempo stesso, anche le capacità gestionali. E la diversità tra questi tre saperi è notevole: una tradizione religiosa, quale quella ebraico cristiana trasmessa nei libri biblici, uno specifico modus vivendi che da più di mille e cinquecento anni continuamente si riproduce nei monasteri che si fondano sulla Regola di San Benedetto, e un’esperienza di lavoro, quella gestionale, certamente più recente, ma dai contorni non meno complessi. Solo uno sguardo pienamente laico è in grado di cogliere la distanza tra questi tre mondi, ma anche quanto li accomuna, perché condividono una spiccata attenzione verso la grammatica della vita e del lavoro, delle relazioni e delle gerarchie.Una sapienza che forse oggi i manager vivono molto distante da sé e dalla propria esperienza quotidiana, ma che sarebbe necessario riscoprire perché le pulsioni, le motivazioni, gli intendimenti e i valori cambiano molto meno rapidamente dei contesti e delle tecnologie che li sostengono.