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Gli effetti del concordato preventivo sui creditori. E-book. Formato EPUB Giovanni Battista Nardecchia - Ipsoa, 2011 -
La nuova disciplina del concordato preventivo pone all'interprete un'ardua sfida: quella rivolta alla ricerca di un giusto equilibrio tra autonomia privata ed eteronomia, tra volontà del debitore e della maggioranza dei creditori e controllo giurisdizionale.Ricerca che non può prescindere da un'attenta valutazione di quelli che sono gli effetti in senso lato del concordato sui creditori:1) effetti complessivi del concordato sui creditori che vanno dalla modifica del credito determinata dalla proposta omologata, a quelli propri fissati dagli articoli 168 e 169 l.f.;2) effetti del concordato preventivo sui creditori che sono valutati comparativamente con quelli previsti dai nuovi istituti di soluzione della crisi d’impresa introdotti dal legislatore della riforma: gli accordi di ristrutturazione dei debiti ed il piano attestato di risanamento.Ciò in quanto i nuovi istituti di soluzione della crisi d’impresa, unitamente ai due concordati, rappresentano il banco di prova dell’efficacia della riforma della legge fallimentare.Il successo della riforma è stato sino ad ora ostacolato dall’assenza di un quadro legislativo certo, di prassi giurisprudenziali che diano una qualche garanzia di prevedibilità ed uniformità nell’applicazione della norma.STRUTTURAIntroduzioneCap. 1 - Il trattamento dei creditori nella proposta di concordato preventivoCap. 2 - Il divieto di azioni esecutive individualiCap. 3 - L'art. 169 l.fall.: le norme applicabili al concordato preventivoCap. 4 - Gli effetti del concordato omologatoCap. 5 - Concordato preventivo e fallimento
Le classi dei creditori nel concordato preventivo. E-book. Formato EPUB Cesare Proto - Ipsoa, 2010 -
Il debitore proponente il concordato può suddividere i creditori in classi ai fini di un trattamento differenziato che tenga ragionevolmente conto dei diversi interessi dei quali essi sono portatori. Il giudice che decide sull’opposizione del creditore dissenziente può valutare se il credito subisce un concreto pregiudizio rispetto alle altre soluzioni praticabili e, in tal caso, nega l’omologa. Questo sistema è in linea con le normative straniere più moderne che intendono agevolare le soluzioni negoziali delle crisi di impresa affidando, però, al potere giudiziario, se richiesto, la tutela del residuo contenuto economico della pretesa creditoria, valutando le possibili alternative idonee a consentire un migliore soddisfacimento del credito.Dopo una parte introduttiva dedicata alla disamina della disciplina delle “classi” e del loro impatto sulla par condicio creditorum, il volume analizza, con taglio pratico, le problematiche specifiche e le questioni più controverse poste dal concordato con suddivisione in classi, quanto alla loro formazione (es. cumulabilità o alternatività dei due criteri di aggregazione dei creditori, ammissibilità di una classe formata da un unico creditore, ecc.), all’ammissione alla procedura (ovvero ruolo e poteri del tribunale), alla votazione dei creditori (es. voto dei creditori preferenziali parzialmente incapienti, effetti dell’approvazione del concordato) e alla omologazione (es. nozione di classe e creditore “dissenziente” con riferimento alla classe e ai creditori “non assenzienti”).Completa l’opera il testo del CHAPTER 11 del Bankruptcy Code statunitenseSTRUTTURAIntroduzione - La giustificazione delle classi nei concordati e il superamento della par condicio creditorum di Massimo FabianiCapitolo I – La suddivisione dei creditori in classi e riflessi sulla par condicio creditorumCapitolo II – La formazione delle classiCapitolo III – L’ammissione alla proceduraCapitolo IV – La votazione dei creitori suddivisi in classi e l’approvazione del concordatoCapitolo V – L’omologazione del concordato con suddivisioni in classiAppendice – CHAPTER 11 del Bankruptcy Code statunitenseBibliografia