Culinaria Storia Cucina Emiliana Cucina Romagnola eBooks

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EBOOK   9788864623818

Agricoltura e Alimentazione in Emilia-Romagna: Antologia di testi antichi. E-book. Formato PDF Zita Zanardi   -  Edizioni Artestampa, 2015  - 

Nell’Italia del buon cibo, l’Emilia Romagna rappresenta un’eccellenza nell’eccellenza, essendo una delle regioni che più si distingue per la vocazione enogastronomica e per quella cultura agroalimentare che, del cibo, è riflesso e presupposto essenziale. I saperi che si celano dietro a una così lunga e prestigiosa tradizione di sapori sono molto antichi e stratificati. A rileggerne la storia, attraverso gli antichi testi, è nato questo progetto editoriale curato dalla Soprintendenza per i beni librari e documentari dell’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna. Per quanto ci si possa attendere dalla patria della buona tavola, la prima reazione che si ha sfogliando le pagine di Agricoltura e alimentazione in Emilia Romagna è di meraviglia: gli antichi testi manoscritti e a stampa che sono stati riscoperti nelle biblioteche e nei più importanti archivi da Piacenza a Rimini hanno restituito una straordinaria ricchezza di notizie, curiosità, storie e immagini, un vero e proprio forziere di tesori celati attraverso il quale ripercorrere le origini del gusto e dell’immaginario di un intero territorio. Le sette sezioni dell’opera – Manuali e trattati, Libri di sanità, Dissertazioni, Ricettari e “libri di casa”, Leggi e disposizioni, Lunari e almanacchi, Arti e letteratura – offrono altrettanti punti di vista attraverso cui osservare il variegato universo della produzione e della consumazione del cibo. Le colture caratteristiche, le tecniche di produzione, le tradizioni agricole e alimentari, la legislazione, le credenze pagane e i riti ancestrali sopravvissuti nel mondo rurale, la gastronomia e l’arte del banchetto nelle corti dei grandi signori, la letteratura giocosa e l’arte della rappresentazione del cibo, l’uso medico di erbe e preparati, i ricettari dei nobili e i primi “libri di casa” per tutti, queste e tante altre notizie trasformano la lettura in un vero e proprio viaggio di scoperta “gastronautica”. L’arco cronologico contemplato si estende dai primi testi sull’argomento (sec. XIII-XIV) fino alla fine del XIX secolo-inizi del XX, con molte incursioni in avanti e all’indietro, mantenendo una rigida osservanza al piacere della scoperta. Si passa così dall’approfondimento sulla coltivazione degli ulivi nella bolognese Val d’Amone, all’esportazione della salsa di pomodoro di Imola nelle Americhe, al divertentissimo “Testamento del porco” in cui l’animale per eccellenza dispone che il suo corpo sia “di una caterva di golosi con varia cuocitura nel lor ventre sepelito”, e via fino alla “vivanda alla hebraica” a base di carne di vitello preparata secondo la ricetta del cuoco estense Cristoforo Messisbugo, e ancora alla Salameide, poema rusticale dalle ambigue assonanze virgiliane. Il corredo iconografico, quasi del tutto inedito, si ritaglia a buon diritto un ruolo da protagonista per varietà e raffinatezza. Basti citare, ma non è sufficiente, le superbe incisioni di Annibale Carracci e quelle del valente Giuseppe Maria Mitelli con la rappresentazione dei mestieri oggi dimenticati (dal venditore ambulante di agli e cipolle a quello di “marroni alessi”) che ci mostrano uomini chini sotto il peso di ceste e canestri, e che così bene restituiscono l’anima verace e robusta di un popolo che deve tutto alla terra. E che alla terra tutto restituisce, con il rispetto dei tempi e dei modi del “trarre frutto”, con la competenza affinata nei secoli e anche, non ultimo, con il tributo dei documenti: più sobri, ma non meno nobili, monumenti.

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