D Annunzio Gabriele eBooks

eBooks con argomento D Annunzio Gabriele di Formato Mobipocket
EBOOK   9788834182321

Le ali di D'AnnunzioI pionieri dell’aviazione che volarono insieme al Vate. E-book. Formato Mobipocket Daniele Dell'orco   -  Idrovolante Edizioni, 2019  - 

Il Volo su Vienna, le sortite su Pola, Trieste, Trento, il bombardamento su Cattaro. Sono solo alcune delle piu` celebri imprese aviatorie compiute da D’Annunzio. Il Vate, che non fu mai in possesso del brevetto di pilotaggio, partecipo` in qualita` di “osservatore”, oltre che di ideatore, fautore e protagonista principale. A guidarlo tra le nuvole in queste azioni mirabolanti furono alcuni dei piu` prodi aviatori della storia d’Italia. Da Glenn Curtiss, che lo inizio` al volo, a Mario Calderara, da Ermanno Beltramo a Giuseppe Miraglia, fino a Luigi Bologna, Maurizio Pagliano, Luigi Gori, Natale Palli e Daniele Minciotti. Ma l’Imaginifico strinse rapporti con decine di pionieri dell’aria. Di alcuni ne celebro` la memoria, di altri ne segui` le imprese con entusiasmo, di altri ancora ne rimase amico sincero oltre che ammiratore. Molti lo seguirono a Fiume. La lunga storia d’amore tra D’Annunzio e il volo e` fatta di colpi di scena, di incidenti, di tragedie e di rapporti umani sinceri. Il volume rappresenta cosi` una sorta di tributo alla memoria di quanti rappresentarono l’ispirazione, l’entusiasmo e le ali del Vate.

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EBOOK   9788898635054

Gabriele D'Annunzio e la Reggenza del Carnaro. E-book. Formato Mobipocket Giovanni Luigi Manco   -  Aurora Boreale Di Nicola Bizzi, 2016  - 

L’interpretazione della Reggenza di D’Annunzio a Fiume è stata fino ad ora politica, solo volgarmente politica.Giovanni Luigi Manco, in quest’opera che non esito a definire una delle migliori e più complete fino ad oggi scritte sulla storia dell’impresa di Fiume e della Reggenza del Carnaro, ci offre una interpretazione marcatamente rivoluzionaria e innovativa di una vicenda storica scomoda e da molti oggi dimenticata; un’esperienza storica che ha invece segnato in maniera indelebile le successive vicende del ‘900 fino ai giorni nostri, assurgendo ad una sorta di cartina tornasole attraverso la quale possiamo comprendere l’origine e l’essenza del Fascismo, ma anche della guerra civile e della cosiddetta “resistenza”.L’autore, attraverso una minuziosa analisi dei fatti, che dal quadro prettamente storico spazia anche su quello sociologico e filosofico, ci offre una visione del tutto inedita della figura di Gabriele D’Annunzio, un autentico rivoluzionario fuori dagli schemi, un uomo che, per sua stessa ammissione, non è mai stato “di destra” nel senso che diamo oggi a questa mera etichetta politica.Portato nel 1897 a Montecitorio dai liberali, il Vate così scrive a un amico: “ho visto che qualche giornale mi presenta come candidato ministeriale di destra ma sai bene, meglio di un altro, che sarà stupenda la singolarità delle mie attitudini sui banchi di Montecitorio, io farò parte di me stesso”. Infatti, appena due anni dopo, in pieno dissenso con la politica governativa di Pelloux, D’Annunzio abbandona i banchi del partito liberale per portarsi su quelli dell’estrema sinistra, affermando: “Scelgo la vita. Vado incontro alla vita!”. L’espressione esprime tutta la sua ripulsa per il vecchio mondo, tutta la sua tensione per un vivere radicalmente nuovo.

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EBOOK   9788866663058

D'Annunzio o Svevo. E-book. Formato Mobipocket Santoro Antonella   -  Guida Editori, 2017  - 

Il presente lavoro indaga le produzioni narrative di D'Annunzio e Svevo con lo scopo di mettere a confronto le rispettive poetiche che, nonostante siano diverse fin quasi all'antitesi (da cui appunto la disgiuntiva del titolo), fermantano problematiche e poetiche che trovano un comune denominatore nella crisi valoriale e filosofina di fine Ottocento. Pertanto, il superuomo dannunziano e l'inetto sveviano, emblemi di due concezioni ideologicamente divergenti, esprimono lo stesso disagio interiore, la stessa difficoltà d'integrazione dell'individuo nella società borghese. Dall'analisi testuale dei romanzi emerge che il modello superomistico dannunziano è illusorio, deficitario a dispetto dei suoi presupposti darwinianamente vincenti, mentre il modello dell'inetto sveviano, sebbene incarni un sentimento di irresolutezza e inadeguatezza, presenta i requisiti giusti per restare a galla, eludento con l'idea dell'abbozzo la lezione darwiniana

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