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Il mito del deficit: La teoria monetaria moderna per un’economia al servizio del popolo. E-book. Formato PDF Stephanie Kelton - Fazi Editore, 2020 -
Dopo anni di supremazia incontrastata, la teoria economica dominante è oggi seriamente minacciata da una nuova e controversa scuola di pensiero che sta rapidamente conquistando il mondo intero, rivoluzionando il nostro modo di concepire l’economia. Si tratta della cosiddetta “teoria monetaria moderna” o MMT (Modern Monetary Theory). La MMT ci invita a ripensare completamente il funzionamento della finanza pubblica: il bilancio dello Stato non è come quello di una famiglia; gli Stati che dispongono della sovranità monetaria, infatti, sono degli emittenti di valuta – possono, cioè, creare “dal nulla” tutto il denaro che vogliono – e dunque non possono mai “finire i soldi”, né possono essere costretti a fare default sui loro titoli di debito; i deficit pubblici non danneggiano le future generazioni né pregiudicano la crescita a lungo termine; e soprattutto, le politiche sociali non compromettono la sostenibilità fiscale dello Stato. La MMT, in altre parole, ribalta completamente la narrazione che ci è stata ossessivamente propinata in questi anni per giustificare politiche di austerità dai devastanti effetti economici e sociali. E per questo fa così paura ai guardiani dell’ortodossia. Stephanie Kelton – economista statunitense di fama mondiale, consulente economico di Joe Biden e Bernie Sanders, ed ex economista capo presso la minoranza democratica della Commissione bilancio del Senato statunitense – è probabilmente la divulgatrice più nota della MMT. In questo libro Kelton offre un’introduzione semplice e accessibile ai concetti chiave della MMT, mostrandoci come possiamo utilizzarli per costruire una società più giusta e più prospera, passando da una narrazione di scarsità a una di opportunità. Il mito del deficit rappresenta anche un fondamentale contributo al dibattito europeo, permettendoci di comprendere appieno i problemi derivanti dall’aver rinunciato alla sovranità monetaria attraverso l’adesione alla moneta unica europea.«Quello di Kelton è, molto semplicemente, il libro più importante che abbia mai letto. Il genio di Kelton è pari a quello di da Vinci e di Copernico, pensatori eretici che ribaltarono le teorie dominanti del loro tempo. Kelton fa lo stesso con l’economia moderna».David Cay Johnston, vincitore del Premio Pulitzer«Il libro rivoluzionario di Kelton è sia teoricamente rigoroso che empiricamente divertente. Ci ricorda che il denaro non è scarso e che l’unico limite è la nostra immaginazione. Dopo averlo letto non assocerete mai più il bilancio di uno Stato a quello di una famiglia».Mariana Mazzucato«In un mondo afflitto da numerose crisi sistemiche, Stephanie Kelton rappresenta una fonte indispensabile di chiarezza morale. Che siate interessati alla MMT, o semplicemente curiosi di saperne di più, le verità che insegna questo libro sulla moneta, sul debito e sul deficit ci offrono gli strumenti di cui abbiamo un disperato bisogno per costruire un futuro sicuro per tutti. Leggetelo – e poi mettetelo in pratica».Naomi Klein«Chiaro, avvincente, sbalorditivo e convincente! Il libro smonta pezzo per pezzo tutti i miti dell’economia neoliberale, mostrandoci come ci abbia impoverito tutti e come possiamo costruire un mondo migliore basato su idee migliori».James K. Galbraith«Kelton è riuscita a sollevare un dibattito che sembrava tabù fino a poco fa, avviando una radicale riconfigurazione del pantheon degli dèi economici che si rivelerà essenziale in un mondo post COVID-19».«The Guardian»
I miei primi dieci anni - 2003-2013. E-book. Formato PDF Santolo Cannavale - Booksprint, 2013 -
Dieci anni di vita del sito internet riferito all’Autore: www.santolocannavale.it, dal 2003 al 2013. Tutti gli articoli di economia e finanza ivi pubblicati in questi dieci anni. Il focus sull’Italia e sui mercati internazionali. Il supporto degli studi in economia e l’esperienza maturata nei 35 anni al Banco di Napoli: da Milano a Salerno, con lunga presenza a Nocera Inferiore. Una costante, particolare attenzione al tema del debito pubblico italiano che rischia di mettere all’angolo una grande nazione di 60 milioni di abitanti, con tutto il suo apparato industriale e finanziario. Un mostro, quello del debito pubblico, che brucia crescenti risorse – 100 miliardi di euro di interessi da pagare nel 2013 – e polverizza la grande riserva di risparmio accortamente accumulato dagli italiani in oltre 60 anni di intenso lavoro e sagge rinunce. Proposte e sollecitazioni personali per porre rimedio a questo grande, ineludibile problema nazionale. Il rammarico per la grande occasione vanificata dal Governo a guida Monti nei suoi primi mesi di vita: la mancata applicazione di un’imposta patrimoniale per riportare il debito pubblico entro limiti tollerabili e sopportabili. Il mancato, fruttuoso contributo che poteva essere richiesto, in particolare, agli italiani (10 per cento) che controllano il 50 per cento del patrimonio privato nazionale.