Dottrine Economiche eBooks

eBooks con argomento Dottrine Economiche di Formato Pdf
EBOOK   9788860367969

Economia dei sentimenti. E-book. Formato PDF Adam Smith   -  Donzelli Editore, 2012  - 

È possibile una società armoniosa basata sulla libertà individuale, i cui appartenenti non siano già tutti saggi? Quale potrebbe essere l’origine di questa armonia? Ecco il nocciolo della questione che affrontò Adam Smith con le sue due opere, La ricchezza delle nazioni e la Teoria dei sentimenti morali, sopravvissute alla mummificazione degli storici grazie al dibattito che seppero suscitare. Oggi, però, il suo pensiero è ostaggio di un’ideologia che oblitera le sue domande e trasforma le sue battute in sentenze. Sottrarlo a letture avventate o volutamente parziali significa riprendere in mano i suoi testi, così tanto citati quanto poco letti. Egli è noto per aver focalizzato l’attenzione sulla produttività del lavoro, piuttosto che sull’oro o sulla produttività della terra, mediante l’astrazione del lavoro in quantità di tempo, sulla quale Marx costruì la sua teoria dello sfruttamento eclissando la questione della morale individuale. Attenzione poco gradita ai neoliberali, che si sono assunti l’onere di condurre Smith nel Terzo millennio, preferendo rappresentarlo come colui che ha mostrato la possibilità di un ordine sociale meccanicistico, basato sull’isolamento egoistico, e quindi di uno svincolamento dell’economia dalla morale. Ma è possibile leggere Smith attraverso Marx o fermarsi alla sua lettura? Siamo inoltre sicuri che Smith parlasse di individui egoisti? La Teoria dei sentimenti morali e La ricchezza delle nazioni sono realmente in contraddizione come si è lungamente sostenuto? Nel caso contrario, cosa potrebbe davvero significare? Il rapporto tra economia e morale non è chiuso ma fruttuosamente problematico: la possibilità di un accordo tra uomini nel pensiero di Smith ruota intorno a un equilibrio interiore, che ciascuno può guadagnare nel commercio dei sentimenti quotidiani e che costituisce il perno – anzi, i perni, per quanti sono gli uomini – di un equilibrio economico. C’è forse uno Smith tutto ancora da scoprire? C’è forse un abisso tra il liberalismo smithiano e la sua versione ipermoderna? L’ultima parola non spetta né a Marx né ai neoliberali, ma all’attento e libero lettore, che potrà giudicare cosa sia propriamente in gioco nel pensiero di Smith.

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EBOOK   9788824443753

Compendio di Storia del Pensiero Economico: Box di approfondimento - Domande di revisione. E-book. Formato PDF Stefania Squillante   -  Edizioni Simone, 2011  - 

Il volume è rivolto a coloro che devono affrontare gli esami di «Storia del pensiero economico», di «Storia dell'analisi economica», ma anche di «Storia delle dottrine economiche», i cui contenuti sono perlopiù corrispondenti nei programmi delle facoltà che li prevedono. Il compendio, partendo dalle origini più antiche della disciplina (Platone, Aristotele, Patristica e Scolastica), analizza i contributi teorici determinanti per la nascita e per il successivo sviluppo della storia del pensiero economico. Si descrivono le contrapposte posizioni di fisiocratici e mercantilisti, le dottrine liberiste di cui il sostenitore più famoso è Adam Smith, le idee originali di David Ricardo e quelle rivoluzionarie di Karl Marx. Grande spazio è dedicato ai marginalisti (Jevons, Menger, Weber, Wicksell, von Hayek, Walras, Pareto, Fisher, Marshall, Pantaleoni, Clark, Viner, Pigou) e a John Maynard Keynes, che rappresenta la figura di imprescindibile riferimento per gli sviluppi dell'analisi economica successivi alla teoria marginalista; si parlerà poi degli studi di Joseph Alois Schumpeter, personaggio ibrido nel panorama delle scienze economiche e sociali, e di Piero Sraffa, che si distanziò in maniera decisa dalla teoria marginalista e soprattutto dal concetto di equilibrio economico generale. Nel capitolo conclusivo si passano in rassegna gli orientamenti più recenti della ricerca economica, tra cui il modello di Arrow-Debreu; la teoria dell'impresa di Ronald Coase, William Baumol, Joe Bain e altri; le teorie neoistituzionaliste di Douglass North, John Kenneth Galbraith; la sintesi neoclassica di John Hicks e altri; i monetaristi, il cui maggiore esponente è Milton Friedman; i neokeynesiani; i teorici della crescita economica, come Roy Arrod.

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