Emancipazione Femminile eBooks
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Un incantevole aprile - Il giardino delle rose. E-book. Formato PDF Elizabeth Von Arnim - Bollati Boringhieri, 2018 -
«Una folla di raffinati lettori ha riscoperto i romanzi di questa lettrice ironica, spregiudicata, fuori da ogni corrente letteraria, spesso crudelissima nel descrivere una società boriosa, superficiale, vecchia, ingiusta soprattutto verso le donne. » la Repubblica - Natalia Aspesi«Un incantevole romanzo lo si può definire, incantevole e avvincente. Leggera è la mano della von Arnim, delicato il suo passo ma irresistibile per humour, sottigliezza psicologica, fini descrizioni d’ambiente. »Corriere della Sera - Serena Zoli«Cattiva, spiritosa, anticonvenzionale, lungimirante, Elizabeth von Arnim racconta con verve e un acuto occhio sociale i tic e i tabù della buona società.»Vanity Fair - Irene Bignardi«Definita «la donna più intelligente della sua epoca», Elizabeth von Arnim è capace di confliggere, attraverso il dono di una grazia urticante, con il durissimo velluto della società che la circonda.»TTL - La Stampa - Mirella Appiotti««Cattiva, spiritosa, anticonvenzionale, lungimirante, Elizabeth von Arnim racconta con verve e un acuto occhio sociale i tic e i tabù della buona società». »«Vanity Fair» - Irene Bignardi««Definita “la donna più intelligente della sua epoca”, Elizabeth von Arnim è capace di confliggere, attraverso il dono di una grazia urticante, con il durissimo velluto della società che la circonda». »«TTL - La Stampa» - Mirella Appiotti««Una folla di raffinati lettori ha riscoperto i romanzi di questa lettrice ironica, spregiudicata, fuori da ogni corrente letteraria, spesso crudelissima nel descrivere una società boriosa, superficiale, vecchia, ingiusta soprattutto verso le donne». » «la Repubblica» - Natalia Aspesi««Un incantevole romanzo lo si può definire, incantevole e avvincente. Leggera è la mano della von Arnim, delicato il suo passo ma irresistibile per humour, sottigliezza psicologica, fini descrizioni d’ambiente». »«Corriere della Sera» - Serena ZoliUn discreto annuncio pubblicitario – Per gli amanti del glicine e del sole – apparso sul «Times» è il preludio a un mese rivelatore per quattro donne dalla personalità assai diversa. A picco su una baia della Riviera, tra giardini di calle, violacciocche e acacie, si staglia il castello medievale di San Salvatore. Alla ricerca disperata di sollievo dalle preoccupazioni quotidiane, Mrs Wilkins, Mrs Arbuthnot, Mrs Fisher e Lady Caroline Dester si lasciano allettare da quel paradiso terrestre. Cullate dalla primavera mediterranea, dai monti ammantati di violette e fiori dal dolce profumo, queste donne abbandonano a poco a poco i formalismi di società e scoprono un’armonia da tutte anelata e tuttavia mai conosciuta. Nel Giardino delle rose (1897), il racconto del tutto inedito che arricchisce questa edizione di Un incantevole aprile, ritroviamo i tipici temi von arnimiani della libertà della donna, della sua insofferenza verso i vincoli parentali e matrimoniali, del desiderio di spazi e momenti «tutti per sé» difficilmente riconosciuti dalla più stretta cerchia familiare. Si racconta qui la storia di Annie, giovane sarta con la grande passione dei fiori, costantemente distratta dalle cure del suo giardino dalle due persone che le sono più vicine: la madre, sempre bisognosa di attenzioni, e il fidanzato William, che su di lei ha precisi progetti: almeno sei figli. Ancora una volta Elizabeth von Arnim ci delizia con la sottile ironia e la grande verve narrativa che l’hanno resa un’autrice amatissima dal grande pubblico.
Quasi per caso una donna: Caterina di Svezia. E-book. Formato PDF Dario Fo - Guanda, 2017 -
DOPO IL SUCCESSO DI LA FIGLIA DEL PAPA, NEL SUO ULTIMO ROMANZO DARIO FO RACCONTA LA VITA TUMULTUOSA E RIBELLE DI UNA REGINA MOLTO SPECIALEColta e ribelle, ammirata e avversata, imprevedibile e coraggiosa. L’ultima eroina narrata da Dario Fo è una «regina impossibile»: Cristina di Svezia. Nata e cresciuta in un’Europa travolta dalla Guerra dei Trent’anni, Cristina si troverà più volte al crocevia di questioni religiose e di potere, di politica e di sesso, dando prova di essere una spericolata protagonista del suo tempo. Educata dal padre per sostenere il peso e le responsabilità di un ruolo tipicamente maschile, Cristina sceglierà di assumere atteggiamenti e abiti da uomo e amerà soprattutto le donne. Si circonderà di filosofi e artisti, da Cartesio a Pascal a Molière. Lasciato il trono di Svezia si convertirà al cattolicesimo per trasferirsi a Roma, dove darà vita al movimento artistico che, alla sua morte, nel 1689, porterà alla fondazione dell’Accademia dell’Arcadia. Dario Fo, dopo La figlia del papa, si dedica a un’altra grande figura femminile, una donna emancipata, che ha molto da raccontare al mondo di oggi. Fo le dà voce esaminando i testi storici, osservando i dipinti che la ritraggono, riprendendo le cronache dell’epoca, e soprattutto immaginandola, per farla rivivere in tutta la sua straordinaria unicità: indipendente e insofferente a ogni vincolo, in piena sintonia con la sua stessa, vulcanica vita.