Quattro Sberle Benedette eBooks
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Nome d'arte Doris Brilli: I casi del maresciallo Ernesto Maccadò. E-book. Formato EPUB Andrea Vitali - Garzanti, 2018 -
Andrea Vitali torna in libreria e svela gli esordi del maresciallo più amato della letteratura italiana«Non so quale sia il segreto. Sta di fatto che Andrea Vitali è un raro caso di narratore che mette d’accordo pubblico e critica.»Robinson – la Repubblica - Antonio Gnoli«Il romanzo più bello di Vitali è sempre l'ultimo.»la Lettura - Corriere della Sera - Antonio D'Orrico«Non so quale sia il segreto. Sta di fatto che Andrea Vitali è un raro caso di narratore che mette d’accordo pubblico e critica.»Robinson la Repubblica - Antonio GnoliFresco di nomina alla caserma di Bellano il maresciallo Maccadò ha per le mani un caso spinoso da trattare con curaLa notte del 6 maggio 1928, i carabinieri di Porta Ticinese a Milano fermano due persone per schiamazzi notturni e rissa. Uno è un trentacinquenne, studente universitario provvisto di tesserino da giornalista. Interrogato, snocciola una lista di conoscenze che arriva fino al direttore del «Popolo d’Italia», quel Mussolini fratello di…, per accreditare la sua versione, ovvero che è stato fatto oggetto di adescamento indesiderato. L’altra è una bella ragazza che, naturalmente, sostiene il contrario. Ma amicizie per farsi rispettare non ne ha, e soprattutto non ha con sé i documenti, per cui devono crederle sulla parola circa l’identità e la provenienza: Desolina Berilli, in arte, essendo cantante e ballerina, Doris Brilli, di Bellano. E dunque, la mattina dopo, la ragazza viene scortata al paese natio. Che se ne occupi il nuovo comandante, tale Ernesto Maccadò, giovane maresciallo di origini calabresi giunto sulle sponde del lago di Como da pochi mesi. E lui, il Maccadò, turbato per il clima infausto che ha spento l’allegria sul volto della fresca sposa Maristella, coglie al volo l’occasione per fare il suo mestiere, ignaro delle complicazioni e delle implicazioni che il caso Doris Brilli è potenzialmente in grado di scatenare.Con Nome d’arte Doris Brilli, Andrea Vitali inaugura una serie di romanzi che hanno per protagonista uno dei personaggi più amati dal pubblico dei suoi lettori, il maresciallo Ernesto Maccadò, presente nelle storie di maggior successo come La signorina Tecla Manzi, Olive comprese, La mamma del sole, Galeotto fu il collier, Quattro sberle benedette, Le belle Cece, A cantare fu il cane, raccontando i suoi esordi alla caserma di Bellano, e il suo faticoso acclimatarsi, non solo per via del tempo meteorologico.
Le Belle Cece. E-book. Formato EPUB Andrea Vitali - Garzanti, 2015 -
«Secondo me, Vitali sorpassa con la sua levità Guareschi.»«Il suo è puro gioco narrativo con momenti di alto virtuosismo.»Antonio D'Orrico, «La lettura – Corriere della Sera»«Un grande narratore che, come Piero Chiara e Mario Soldati, sa raccontare la profondità della superficie.»Bruno Quaranta, «Tuttolibri»«La forza delle storie di Andrea Vitali nasce da una innata capacità di ascolto delle vicende della gente comune che egli trasforma in prodigiosa azione romanzesca.»Fulvio Panzeri, «Avvenire»Con Le belle Cece Andrea Vitali ci riporta nella Bellano degli anni Trenta, dove non succede mai niente e gli iperbolici ideali del regime non riescono a vincere gli intrighi e le scaramucce di paese. Gli esilaranti e improbabili personaggi di Vitali mettono in scena una giostra di comicità che, come sempre, rende la lettura dei suoi romanzi una piacevole compagnia.Maggio 1936. Con la fine della guerra d’Etiopia nasce l’impero fascista. E Fulvio Semola, segretario bellanese del Partito, non ha intenzione di lasciarsi scappare l’occasione per celebrare degnamente l’evento. Astuto come una faina, ha avuto un’idea da fare invidia alle sezioni del lago intero, riva di qui e riva di là, e anche oltre: un concerto di campane che coinvolge tutti i campanili di chiese e chiesette del comune, dalla prepositurale alla cappelletta del cimitero fino all’ultima frazione su per la montagna. Un colpo da maestro per rendere sacra la vittoria militare. Ma l’euforia bellica e l’orgoglio imperiale si stemperano presto in questioni ben più urgenti per le sorti del suo mandato politico. In casa del potente e temutissimo ispettore di produzione del cotonificio locale, Eudilio Malversati, si sta consumando una tragedia. Dopo un’aggressione notturna ai danni dell’ispettore medesimo, spariscono in modo del tutto incomprensibile alcune paia di mutande della signora. Uno è già stato rinvenuto nella tasca della giacca del Malversati. Domanda: chi ce l’ha messo? E perché? Il problema vero, però, non è questo, bensì che fine abbiano fatto le altre. Dove potrebbero saltar fuori mettendo in ridicolo i Malversati, marito e moglie? Non essendo il caso di coinvolgere i carabinieri, per non mettere in giro voci incontrollabili, il Semola viene incaricato di risolvere l’enigma. Ma alla svelta e senza lasciare tracce, o le campane, questa volta, le suonerà il Malversati, con le sue mani, e saranno rintocchi poco allegri per la carriera del Semola.