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Io, morto per dovere: La vera storia di Roberto Mancini, il poliziotto che ha scoperto la Terra dei fuochi. E-book. Formato PDF Nello Trocchia - Chiarelettere, 2016 -
DALLA STORIA DI ROBERTO MANCINI LA FICTION RAI IO NON MI ARRENDO CON GIUSEPPE FIORELLOUn uomo sapeva già tutto del disastro ambientale nella cosiddetta Terra dei fuochi. Vent’anni fa conosceva nomi e trame di un sistema criminale composto da una cricca affaristica in combutta con la feccia peggiore della malavita organizzata e con le eminenze grigie della massoneria. Aveva scritto un’informativa rimasta per anni chiusa in un cassetto e ritenuta non degna di approfondimenti, ha continuato il suo impegno depositando, nell’ultimo periodo della sua vita, un’altra informativa (pubblicata per la prima volta in questo libro).Quest’uomo si chiamava Roberto Mancini, è morto il 30 aprile 2014, ucciso da un cancro. Sarà riconosciuto dal ministero dell’Interno come “vittima del dovere”. Un giovane poliziotto cresciuto tra le fila della sinistra extraparlamentare negli anni confusi e violenti della contestazione. Manifestazioni, picchetti, scontri di piazza, poi la scelta della divisa, per molti incomprensibile e spiazzante, per Mancini del tutto naturale.Una grande storia di passione, impegno e coraggio. Questo libro finalmente la racconta tessendo insieme con delicatezza e profondità le testimonianze dei colleghi e della famiglia (la moglie Monika, che ha collaborato alla stesura, la fi glia Alessia, che aveva tredici anni quando il papà è morto), i documenti, oltre dieci anni di lavoro alla Criminalpol e la voce stessa di Mancini, che restituisce la sua verità e tutto il senso della sua battaglia umana e professionale. Una storia chiusa per anni nel silenzio e oggi riscoperta, oggetto di una fiction con protagonista Giuseppe Fiorello nel ruolo di Mancini e finalmente patrimonio di tutti, da non dimenticare.
Non aspettiamo l'apocalisse. La mia battaglia nella terra dei fuochi. E-book. Formato PDF Padre Maurizio Patriciello - Rizzoli, 2014 -
«Tutto questo succede nella Terra dei fuochi, che è la mia terra. Al tempo dei papiri e delle tavolette cerate era la Campania felix, in quello di Twitter e Facebook è la pattumiera d'Italia. Una discarica dove ogni anno vengono avvistati seimila roghi di rifiuti, che inceneriscono scorie industriali, sprigionano veleni, ammorbano l'aria e uccidono la vita nei campi.»A scrivere queste parole è Padre Maurizio Patriciello, non un politico ma un semplice sacerdote divenuto nel giro di pochi mesi il leader del movimento civile che chiede con urgenza la bonifica della Terra dei fuochi. E che, oltre ad aver conquistato l'attenzione mediatica e delle istituzioni, qualcosa di concreto sta anche finalmente ottenendo, come dimostra il decreto del governo Letta del dicembre 2013.Tutto ha inizio nella notte dell'8 giugno 2012, quando Padre Maurizio si sveglia assalito da una puzza insopportabile a cui è impossibile sfuggire. Per lui è come una chiamata del Signore: accende il computer e su Facebook comincia a raccogliere la protesta della gente che, impotente, si è vista man mano avvelenare la propria campagna. Non che prima di quella notte non se ne sapesse nulla – c'erano state inequivocabili denunce come Gomorra di Saviano nel 2006 e Biùtiful cauntri nel 2007, film pluripremiato e presto dimenticato –, ma l'immane devastazione dell'Agro aversano, lo scampolo di terra dove in due decenni sono stati scaricati dieci milioni di tonnellate di rifiuti, era stata oggetto di una 'rimozione collettiva' o di interventi non sostenuti da una reale volontà politica: un'ottantina di inchieste giudiziarie che non hanno portato a nulla, la nomina di diversi commissari straordinari, misure di facciata attuate solo per tener buona l'Europa…Davanti all'inesorabile avanzare del percolato che gocciola dall'immondizia in putrefazione minacciando le falde acquifere, davanti alla devastazione che ha invaso campi un tempo fertilissimi, davanti all'impennata delle morti per tumore anche fra i bambini,Padre Maurizio ha capito che non poteva fermarsi. E, per scongiurare l'Apocalisse, ha intrapreso la battaglia che racconta in questo libro, e che è solo all'inizio. Dalle sue parole, forti e chiare su una realtà agghiacciante quanto complessa, nasce un messaggio importantissimo per la coscienza civile di noi italiani.