Alfieri Vittorio eBooks
eBooks con argomento Alfieri Vittorio
Alfieri. E-book. Formato EPUB Arnaldo Di Benedetto - Carocci Editore, 2015 -
Di formazione internazionale, Vittorio Alfieri fu uno dei massimi poeti e intellettuali europei della fine del XVIII secolo, e il suo valore fu ampiamente riconosciuto in Europa tra Sette e Ottocento. Goethe fece tradurre e rappresentare a due riprese il suo capolavoro: Saul (opera, scrisse Sismondi, «completamente diversa da tutte le altre tragedie d’Alfieri»). Pushkin riecheggiò un luogo del Filippo in una sua lirica, e citò un passo di Del Principe e delle Lettere in una lettera scritta in difesa d’un decabrista. Byron e Landor videro in lui un modello di scrittura teatrale. La Vita, ancora apprezzata da Aldous Huxley, è la piú bella autobiografia scritta in lingua italiana nel Settecento: «piedestallo che il grande tragico predispose per farvi collocare la sua statua», scrisse Eugenio Montale. E un eccellente documento diaristico è il suo Giornale. La sua carriera intellettuale e artistica è inseparabile dal contesto culturale e politico europeo: la svolta post-illuminista; l’innovativo, radicale, e al suo interno variamente orientato, neoclassicismo; gli scuotimenti politici che agitarono il Vecchio continente; la formazione delle ideologie nazionaliste. Se hanno perso attualità le sue scelte politiche, i suoi atteggiamenti profetici, la sua stessa poetica, resta viva la sua non facile poesia. Gli autori tratteggiano l’opera alfieriana senza tralasciare gli scritti minori. Indagano il rapporto con i modelli antichi e con gl’interlocutori contemporanei anche attraverso il ricorso agli scritti teorici del poeta e alle carte del suo laboratorio, che permettono di ricostruirne la genesi e la travagliata elaborazione.
Alfieri. E-book. Formato PDF Arnaldo Di Benedetto - Carocci Editore, 2014 -
Di formazione internazionale, Vittorio Alfieri fu uno dei massimi poeti e intellettuali europei della fine del XVIII secolo, e il suo valore fu ampiamente riconosciuto in Europa tra Sette e Ottocento. Goethe fece tradurre e rappresentare a due riprese il suo capolavoro: Saul (opera, scrisse Sismondi, «completamente diversa da tutte le altre tragedie d’Alfieri»). Pushkin riecheggiò un luogo del Filippo in una sua lirica, e citò un passo di Del Principe e delle Lettere in una lettera scritta in difesa d’un decabrista. Byron e Landor videro in lui un modello di scrittura teatrale. La Vita, ancora apprezzata da Aldous Huxley, è la piú bella autobiografia scritta in lingua italiana nel Settecento: «piedestallo che il grande tragico predispose per farvi collocare la sua statua», scrisse Eugenio Montale. E un eccellente documento diaristico è il suo Giornale. La sua carriera intellettuale e artistica è inseparabile dal contesto culturale e politico europeo: la svolta post-illuminista; l’innovativo, radicale, e al suo interno variamente orientato, neoclassicismo; gli scuotimenti politici che agitarono il Vecchio continente; la formazione delle ideologie nazionaliste. Se hanno perso attualità le sue scelte politiche, i suoi atteggiamenti profetici, la sua stessa poetica, resta viva la sua non facile poesia. Gli autori tratteggiano l’opera alfieriana senza tralasciare gli scritti minori. Indagano il rapporto con i modelli antichi e con gl’interlocutori contemporanei anche attraverso il ricorso agli scritti teorici del poeta e alle carte del suo laboratorio, che permettono di ricostruirne la genesi e la travagliata elaborazione.
Alfieri e il linguaggio della tragedia: Verso, stile, tópoi. E-book. Formato PDF Giuseppe Antonio Camerino - Liguori Editore, 2011 -
Aggiungendo nuovi studi nell’ambito di ricerche protratte per più di 30 anni, Giuseppe A. Camerino documenta in modo capillare e sistematico le fasi cruciali dell’ardua conquista del verso e, più in generale, del linguaggio della tragedia in Vittorio Alfieri, il quale seppe ricavare dalle premesse classicistiche del suo secolo e dalla sua stessa formazione letteraria e dalla lezione degli auctores – a cominciare da Virgilio, Seneca e Dante – motivi e significati originalissimi. Lo studioso li fa emergere seguendo spesso vie inesplorate, attraverso l’esegesi testuale, che include l’esame delle varianti, quello delle ragioni metriche e di radicale rifondazione del linguaggio tragico, che pure connotano il rapporto di Alfieri con la musica e col gusto musicale del suo tempo, quello delle fasi e delle funzioni diversificate delle traduzioni da lui eseguite dai latini e dai greci e gli aspetti legati alla complessa definizione di una incomparabile poetica tragica.