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La mala vita: Donne pubbliche nel Medioevo. E-book. Formato EPUB Maria Serena Mazzi - Società Editrice Il Mulino, Spa, 2018 -
'Idio sempre schifa i maggiori mali, e d’ogne male ch’egli sostiene sempre trae un maggior bene… Or non vedi che ssi sostengono le meretrici nelle cittadi? Questo è un grande male, e se si sottraesse, sì ssi sottrarrebbe un grande bene, però che ssi farebbero più adulterii, più soddomie, che sarebbe molto peggio' Giordano da Pisa Anche nel Medioevo troviamo donne disposte a vendere il proprio corpo 'pro pretio, lucro et questu': condannata e ritenuta una vergogna, la prostituzione era però considerata ineliminabile e persino necessaria. Giustificabile, perché salvava da mali peggiori come la corruzione delle vergini e delle spose e 'l’abominevole vizio della sodomia'. Ma qual era la posizione della Chiesa e dei pubblici poteri nel regolare questo fenomeno divenuto assai rilevante? Nel Trecento, infatti, si assiste ovunque in Europa al proliferare dei postriboli, a volte quasi piccole fortezze del piacere, a volte strade o quartieri riservati, e la vita delle donne pubbliche – forestiere o straniere, spesso sopraffatte dai debiti – dentro e fuori fu sottoposta a rigide norme.