Milano Carceri eBooks
eBooks con argomento Milano Carceri
Creare valore con la cultura in carcere: 1° Rapporto di Ricerca sulle Attività Trattamentali negli Istituti di Pena a Milano. E-book. Formato PDF Filippo Giordano - Egea, 2019 -
Il volume contiene i risultati della ricerca “Creare Valore con la Cultura negli istituti di pena” condotta dall’Università Bocconi in collaborazione con il Provveditorato Amministrazione Penitenziaria della Lombardia. La ricerca ha mappato le attività trattamentali condotte negli istituti di pena milanesi di Bollate, Opera e San Vittore e ne ha analizzato le caratte¬ristiche con l’obiettivo di misurarne il valore creato. Creare valore con la cultura in carcere significa concorrere alla formazione dei detenuti e all’acquisizione della consapevolezza del ruolo della persona all’interno della società, condizione per dare attuazione all’art.27 della Costituzione. Il volume inoltre permette di conoscere, attraverso i contributi dei prota¬gonisti, il grande lavoro che l’amministrazione penitenziaria e i suoi prin¬cipali stakeholder quotidianamente svolgono a favore della rieducazione e del reinserimento offrendo alle istituzioni e all’opinione pubblica una visione d’insieme e sistemica del trattamento in Lombardia.
Storie di vita e di malavita. Criminali, poveri e altri miserabili nelle carceri di Milano alla fine del medioevo. E-book. Formato EPUB Marina Gazzini - Firenze University Press, 2017 -
Il volume affronta un tema non comune nella medievistica: la prigione e i suoi abitanti. Nel carcere medievale i prigionieri – incarcerati prima della sentenza, oppure rimasti “dentro” perché indebitati, socialmente pericolosi, riconosciuti colpevoli di un delitto – non erano abbandonati a loro stessi; delle loro esigenze si facevano carico le famiglie, la Chiesa, i laici devoti, gli stessi pubblici poteri. Nel caso di Milano il sistema carcerario e il rapporto tra carcerati, giustizia e misericordia assume sfumature peculiari. Le prigioni (anche private) sono numerose e disperse nella città: la più grande è un carcere-ospedale, che rinchiude certo, ma lascia intendere che è utile (per motivi economici) aiutare la sopravvivenza del reo e il suo ritorno in società. I milanesi del Quattrocento sono poi consci dei rischi di abbandonare i detenuti (uomini e donne) a una giustizia che, per i suoi costi, tutela solo i più forti. Ecco dunque i Protettori dei carcerati: utili non solo ai deboli rinchiusi in carcere, ma anche al dominus, che li sostiene. Interessato a porre rimedio agli eccessi del sistema, il duca è infatti anche (e forse soprattutto) desideroso di mostrarsi misericordioso, e in quanto tale superiore alla legge. Indagare la condizione dei carcerati si rivela dunque un modo per cogliere non solo le dinamiche di esclusione e di inclusione sociale pertinenti al controllo della devianza, ma anche i meccanismi di relazione tra governanti e governati nel tardo medioevo.