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La conquista del Caucaso nella letteratura russa dell’Ottocento : Puškin, Lermontov, Tolstoj. E-book. Formato PDF Magarotto Luigi - Firenze University Press, 2016 -
Luigi Magarotto è stato ordinario di lingua e letteratura russa all’Università di Firenze e poi presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove è stato pure docente di lingua e letteratura georgiana. Nell’ambito della russistica si è occupato soprattutto dell’opera di Aleksandr Puškin, di Michail Lermontov, di Lev Tolstoj, di Vladimir Majakovskij, di Il’ja Zdanevice l’avanguardia artistico-letteraria, dei libri del cubofuturismo russo, del realismo socialista, di Boris Poplavskij e l’emigrazione russa, mentre nel settore della kartvelologia o georgianistica si è interessato di Nik’oloz Baratašvili, Važ a-Pšavela, Ilia C ’avc ’avadze, dei poeti simbolisti e avanguardisti, dell’annessione della Georgia alla Russia, dando alle stampe, in entrambi i campi di ricerca, libri, saggi e articoli. L’Autore affronta il tema della conquista del Caucaso da parte dell’esercito zarista, indagando l’atteggiamento tenuto di fronte a tale evento da tre dei maggiori autori della letteratura russa dell’Ottocento: Aleksandr Puškin (1799-1837), Michail Lermontov (1814-1841) e Lev Tolstoj (1828-1910), espresso in alcune delle loro opere più conosciute. Del primo sono analizzati i tre principali poemetti meridionali, quindi il resoconto del viaggio compiuto ad Arzrum nel 1829 sul teatro di guerra russo-turco e infine il dramma Boris Godunov, consacrato soprattutto alla questione del potere, in cui però s’impone la volontà di creare un impero. Di Lermontov, oltre al poemetto Il novizio, ambientato in Georgia, è presa in esame la novella Bela, facente parte del ‘romanzo’ Un eroe del nostro tempo, in quanto si evince con chiarezza l’atteggiamento di dispregio degli ufficiali russi nei confronti degli indigeni caucasici. Di Tolstoj viene vagliata in primo luogo la posizione del giovane autore negli anni Cinquanta dell’Ottocento, allora addirittura combattente volontario nel Caucaso, esposta nel racconto L’incursione e di seguito quella del ‘secondo’ Tolstoj, pacifista e antimilitarista, manifestata nel racconto lungo Chadži-Murat.
Fiaba dello zar Saltan, di suo figlio il principe Guidon e della bella principessa Cigno. Ediz. integrale. E-book. Formato PDF Aleksandr Sergeevic Puškin - Lindau, 2012 -
Sposando la più giovane di tre sorelle, lo zar Saltan suscita l’invidia delle altre due ragazze che decidono di sbarazzarsi della zarina e del principino appena nato. Così comincia la fiaba che, tra magie, viaggi per mare e personaggi incantati, racconta la storia del ricongiungimento tra lo zar Saltan e suo figlio, il principe Guidon.
La grande Russia portatile. E-book. Formato EPUB Paolo Nori - Salani Editore, 2018 -
Viaggio sentimentale nel paese degli zar dei soviet, dei nuovi ricchi e nella più bella letteratura del mondo «Ho cominciato a studiare russo nell’autunno del 1988, trent’anni fa, e, anche se ero già adulto, avevo venticinque anni, per me la Russia è stato il posto dove sono diventato grande. Ci sono arrivato nel 1991, quando era ancora Unione Sovietica, ero là durante la rivoluzione del 1993, con l’assalto alla Casa bianca, ci ho vissuto durante il coprifuoco che ne è seguito, ho fatto la fila per comprare il pane, ho comprato un orologio Raketa, ho vissuto a Mosca quando non si trovava la carta igienica, ho visto lo studio del più grande pittore russo contemporaneo, ho fatto una fotografia nella giacca di Sergej Dovlatov, ho partecipato al primo festival d’arte d’avanguardia e delle performance di San Pietroburgo, ho fatto tutta, senza mai scendere, la Transiberiana, da Mosca a Vladivostok, ho visto i soldi che distruggevano la rovina incantevole della piazza del Fieno di Dostoevskij, ho dormito su un banco del settore libri rari della biblioteca pubblica di Pietroburgo, ho pianto nella sala di lettura numero 4 della biblioteca Lenin di Mosca, ho trovato per la prima volta il coraggio di regalare dei fiori a una donna e ho scoperto, in Russia, come mi piace l’Italia, il suo odore, e mi sono accorto, studiando russo, di che lingua meravigliosa è l’italiano: in questo libro ci son queste cose, e qualche altra ancora, ci sono trent’anni che hanno ribaltato il più grande paese del mondo che, miracolosamente, è rimasto il posto stupefacente che era la prima volta che ci sono andato, nel 1991».