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The Smiths. A murderous desire: Testi commentati. E-book. Formato EPUB Diego Ballani - Arcana, 2014 -
Appena un lustro è bastato agli Smiths per plasmare l’immaginario di numerose generazioni di ascoltatori. A un certo punto, nell’Inghilterra di metà anni Ottanta irrigidita da una recrudescenza conformista, arrivarono loro, quattro ragazzi della working class capaci di slanci poetici, virulenti e assoluti. Un gruppo che, a dispetto dell’immagine ordinaria, si faceva portavoce di sentimenti inconfessabili, dell’insofferenza nei confronti delle convenzioni sociali, di un romanticismo stridulo e scomposto. Nei testi arguti e densi di riferimenti letterari del vocalist Morrissey trovavano spazio la confusione sessuale e sociale, la vulnerabilità e la violenza, l’alienazione e la solitudine, l’oscillazione tra la sensazione di inutilità e la volontà di conquistare il mondo. Sarà una rivoluzione copernicana, in un’epoca di rampantismo e disimpegno. Le liriche di Morrissey e le suadenti melodie del chitarrista Johnny Marr sapranno incarnare lo spirito di quella parte d’Albione alla ricerca di un salvacondotto, anche estetico, allo squallore del thatcherismo. Canzoni come This Charming Man, There Is A Light That Never Goes Out e How Soon Is Now? saranno foriere di una deriva dei sentimenti che diverrà paradigma. Perché quello che gli Smiths hanno saputo offrire non è stato solo un inossidabile repertorio di canzoni e atteggiamenti provocatori, ma una complessa ragnatela di miti e riti atti a creare l’illusione di un rapporto esclusivo con ciascuno dei propri seguaci. Una sensazione che resterà inscritta nell’opus della band e che si è tramandata intatta fino ai giorni nostri.
Charming men: La storia degli Smiths. E-book. Formato EPUB Fernando Rennis - Nottetempo, 2024 -
Regno Unito, anni Ottanta, Thatcher al governo e liberismo alle stelle, ascesa degli yuppies, Guerra Fredda, conflitto nelle Falkland, working class sul lastrico e disoccupazione altissima, droghe a buon mercato e una pletora di culture giovanili underground: quattro ventenni di origini irlandesi cresciuti nei sobborghi popolari di Manchester, Nord cupo e industriale dell’Inghilterra, esplodono brillanti e imprevisti come un astro di passaggio su questo sfondo poco rassicurante. Si chiamano Smiths, il cognome inglese più diffuso, ma sono tutt’altro che ordinary: hanno un carisma e un’ispirazione fuori dal comune. La band si scioglierà dopo solo cinque anni e quattro album, ma sarà fatale per un’intera generazione – e ben oltre –, dentro e fuori i confini nazionali. La voce felpata, i testi perturbanti e il fascino sopra le righe del talentuoso frontman Morrissey diventano, insieme al sound agrodolce creato da Johnny Marr e all’alchimia strumentale di Andy Rourke e Mike Joyce, il segno di un’epoca in bilico sulla disillusione e l’insofferenza. Outsider ingestibili e, insieme, simbolo della britishness, “nuovi Beatles” e paladini dell’indie, sofisticati autori pop e acuti narratori della realtà che li circonda come delle emozioni più intime, gli Smiths sono finiti nel Parlamento britannico e tra le barricate in piazza, in film e serie tv, sui giornali e nelle ossessioni dei fan. È per tutte queste ragioni, come dimostra il libro documentatissimo e appassionante di Fernando Rennis, che questi charming men, fuori da ogni etichetta, sono diventati un’icona.