Jan Assmann eBooks
eBooks di Jan Assmann Religione: argomenti d'interesse generale
Jan Assmann è professore emerito di Egittologia all’Università di Heidelberg e ha insegnato anche negli atenei di Parigi, Gerusalemme, Chicago e Houston. Tra le sue pubblicazioni recenti:, La morte come tema culturale. Immagini e riti mortuari nell’antico Egitto (Einaudi 2002), Non avrai altro Dio. Il monoteismo e il linguaggio della violenza (Il Mulino 2007), Dio e gli dei. Egitto, Israele e la nascita del monoteismo (Il Mulino 2009), La distinzione mosaica ovvero il prezzo del monoteismo (Adelphi 2011).
Un solo Dio e molti dèi: Monoteismo e politeismo nell’antico Egitto. E-book. Formato EPUB Jan Assmann - Edb - Edizioni Dehoniane Bologna, 2016 -
Il passaggio dal politeismo a un monoteismo innescato dalla cristianizzazione e dall'islamizzazione è uno dei maggiori passaggi evolutivi del mondo antico, come l'urbanizzazione, la formazione dello stato e l'invenzione della scrittura. Assmann distingue le religioni cosmiche o "naturali" da quelle rivelate o "positive" individuando il loro elemento comune nell'idea dell'esistenza di un Dio (un Uno), che viene tuttavia compreso in modi diversi, come testimoniano alcune fonti religiose dell'antico Egitto. Dall'Uno preesistente e universale provengono la creazione e la molteplicità degli dèi, anche se l'affermazione della trascendenza dell'Uno varia in relazione ai periodi, in un percorso che vedrà alla fine prevalere la concezione di un Dio della vita che anima il cosmo.
Il Dio totale: Origine e natura della violenza religiosa. E-book. Formato EPUB Jan Assmann - Edb - Edizioni Dehoniane Bologna, 2016 -
Prima dell’avvento del monoteismo – sostiene Assmann – le religioni «pagane» avevano il loro centro in un culto spesso cruento e violento, ma non distinguevano gli uomini in amici e nemici e le guerre si combattevano per avidità, vendetta o paura, non per motivi religiosi. Il quadro è mutato con l’avvento della «religione totale», incarnata, per esempio, nell’ebraismo dai movimenti zeloti, nel cristianesimo medievale dal dominio del papa, nel cristianesimo riformato da Calvino e Oliver Cromwell e nell’islam odierno da gruppi fondamentalisti. «Il principio che relativizza, sia pure rispettandole, le differenze religiose e culturali è un principio non religioso, ma laico, e si appella non a Dio e alla rivelazione, bensì alla ragione e al discernimento. Ma queste non dovrebbero essere contrapposizioni», sostiene Assmann. «Nella misura in cui anche le religioni fanno propri questi obiettivi, non polarizzano, ma umanizzano».
La distinzione mosaica: ovvero Il prezzo del monoteismo. E-book. Formato EPUB Jan Assmann - Adelphi, 2019 -
Nel 1998, il grande egittologo tedesco Jan Assmann pubblica «Mosè l’egizio», il suo lavoro più radicale e innovativo. Riprendendo la tesi dell’ultimo libro di Freud – «L’uomo Mosè e la religione monoteistica» –, Assmann torna su una delle rimozioni più imponenti della cultura occidentale: l’esistenza, dietro il Mosè biblico, del dimenticato Mosè egizio, che aveva (o avrebbe) conosciuto il monoteismo attraverso la rivoluzione teologica di Akhenaton (Amenofi IV) ad Amarna, nel XIV secolo avanti Cristo. In breve tempo il libro di Assmann diventa oggetto di polemiche e controversie che vanno ben al di là della ristretta cerchia degli specialisti: si distingue per violenza la relazione di un ecclesiastico alle Settimane Universitarie di Salisburgo, nel 2000, nella quale all’egittologo viene imputato di aver incrinato il legame indissolubile tra monoteismo e giustizia divina, e quindi di aprire la strada a ogni nefandezza. In questo nuovo libro Assmann risponde ai propri dubbi come a quelle accuse, offrendoci nel contempo una densissima, folgorante meditazione su quel passaggio oscuro dell’Età del Bronzo – denominato appunto «distinzione mosaica» – che vede le religioni «primarie», fondate sul culto e sul sacrificio rituale, prima affiancate e poi contrastate dalle «secondarie», fondate sul Libro e sulla Rivelazione. Ne deriva una concezione paradossale del monoteismo come «controreligione», tesa a contrapporre non tanto l’unico Dio ai molti dèi, quanto il vero Dio ai falsi dèi che affollavano i Pantheon politeisti, da quello egizio a quello babilonese a quello greco-romano. In tale prospettiva, Assmann argomenta come la distinzione stessa tra politeismo e monoteismo (effetto ottico prodotto a posteriori dalla modernità) vada sostituita con quella tra religioni inclusive ed esclusive: tra una visione orientata verso il mondo e un’altra che del mondo è «negatrice». Differenza, quest’ultima, che fuga ogni dubbio sulla possibilità (da alcuni intravista nella figura del Mosè egizio) di ricondurre il monoteismo all’alveo del cosmoteismo, cioè a quell’indebita fusione fra trascendenza e realtà sensibile che Assmann rinviene semmai proprio nel politeismo. Tornando infine, circolarmente, alla lettura freudiana (ulteriormente ripensata), Assmann individua nella «distinzione mosaica» l’origine profonda dell’«universo psichico» dell’uomo occidentale: prodotto dalla rimozione – dall’uccisione – di un Padre che ritorna (il Mosè egizio), il monoteismo ebraico è la religione, più di ogni altra, fondata sulla norma e sull’introiezione della moralità.