Domenico Quirico eBooks
eBooks di Domenico Quirico editi da Rizzoli
Domenico Quirico è giornalista de La Stampa, responsabile degli esteri, corrispondente da Parigi e ora inviato. Ha seguito in particolare tutte le vicende africane degli ultimi vent’anni dalla Somalia al Congo, dal Ruanda alla primavera araba. Ha vinto i premi giornalistici Cutuli e Premiolino e, nel 2013, il prestigioso Premio Indro Montanelli. Ha scritto quattro saggi storici per Mondadori (Adua, Squadrone bianco, Generali e Naja) e Primavera araba per Bollati Boringhieri. Presso Neri Pozza ha pubblicato Il Grande Califfato, Il paese del male, Gli Ultimi. La magnifica storia dei vinti e Esodo. Storia del nuovo millennio.
Kalashnikov. E-book. Formato EPUB Domenico Quirico - Rizzoli, 2024 -
«Questo non è un libro su un'arma. Questo è un libro sul Male», ci avverte Domenico Quirico e fin dalle prime righe spazza via ogni equivoco. Arrivati alla fine, del kalashnikov come arma non sapremo molto di più di quanto già sappiamo: tre chili scarsi di ferro e legno, lo può imbracciare chiunque, è capace di resistere a tutto - sabbia, fango, gelo, calure da deser- to - e se si rompe bastano quaranta dollari per ricomprarne un altro. Del male, invece, quello che nasce con la Guerra fredda e arriva fino a noi, che fa soffrire, infligge violenza, si arroga il potere assoluto di dare la morte, conosceremo le tante forme. Di quel male che crea zone franche dove affermare che uccidere è permesso e a volte persino meritorio, il kalashnikov è lo strumento diabolicamente perfetto: così facile da usare che può trasformare anche un bambino in un killer, è l'arma che ha fatto più morti nella storia dell'umanità, che ha reso la violenza democratica, simbolo di rivolta, icona di tutte le guerre, mezzo per compiere massacri e genocidi, giocattolo crudele di combattenti di ogni sorta, guerriglieri, trafficanti, jihadisti, mafiosi, criminali sperimentati e giovani delinquenti in cerca di consacrazione. Per loro che si oppongono all'ordine del mondo è la morte, e non la vita, a rappresentare la vera certezza. Dal Mozambico a Gaza, passando per Somalia, Congo, Siria, Cecenia e Ucraina, Domenico Quirico, storico inviato di guerra dai fronti più pericolosi del pianeta, ci guida nel cuore nero della violenza, in quelle terre dove il fucile d'assalto sovietico distingue chi ha il potere da chi non ce l'ha, regola la facoltà di uccidere e il diritto di restare vivi, e mentre si fa strumento del male che vince sul bene cambia il corso della storia.
Le quattro jihad. E-book. Formato EPUB Domenico Quirico - Rizzoli, 2025 -
Nel luglio del 1798 l'esercito di Napoleone Bonaparte sbarca in Egitto. L'islam, fino ad allora forte e ricco, si trova a essere facile preda e scopre per la prima volta la potenza dell'Occidente. È in questo scenario che si consuma il primo episodio di jihad moderno: il giovane Soleyman El-Haleby, fervente fedele di Aleppo, assassina il generale Jean- Baptiste Kléber, lasciando un segno nella storia della guerra santa islamica. Da qui, fra emiri e briganti, profeti e assassini, la sfida sanguinosa tra Dio e il mondo continua nel Sudan di fine Ottocento, con il duello tra l'enigmatico Mahdi e il generale Gordon Pascià, simbolo stesso dell'imperialismo britannico; poi prosegue nelle lotte dei tuareg contro il colonialismo francese e italiano, e infine si misura con l'oggi: con al-Qaeda e Osama Bin Laden, il miliardario saudita che ha saputo trasformare il jihad in una vera e propria «multinazionale del terrore», l'Isis e la restaurazione del Regno di Dio attraverso i «demoniaci» strumenti della modernità - internet, comunicazione, armi - e Hamas, che porta nella guerra senza fine per la Palestina non più la rabbia di chi sogna uno stato, ma la micidiale idea della purificazione di ciò che considera l'ultima colonia dell'Occidente. Con uno stile avvincente e il rigore del gran- de giornalismo, Domenico Quirico intreccia eventi e personaggi in un viaggio nel cuore di tenebra dell'estremismo, e insieme demolisce la distinzione fra buoni e cattivi tracciata dalla propaganda dell'uomo bianco, la «banale sceneggiatura di un film in cui il nostro eroe, emblema di civiltà e progresso, si scontra con un fanatico assassino», dimostrando come la guerra santa, in tutte le sue declinazioni, sia stata e continui a essere una forza che modella il destino del mondo.