Alberto Capatti eBooks
eBooks di Alberto Capatti di Formato Epub
Vegetit: Le avanguardie vegetariane in Italia. E-book. Formato EPUB Alberto Capatti - Cinquesensi Editore, 2016 -
Questo lavoro è nato da un’originale ricerca che Alberto Capatti ha condotto con taglio storico/sociale. L’avventura dei vegetariani prende inizio a Firenze e si sviluppa a Milano e nella vicina Svizzera e rapidamente sconfina in tutta Italia trovando adesione da parte del Regime Fascista assai sensibile ad un naturismo ideologicamente riferito alla salute e alla coltura del corpo. Una storia che in seguito cambierà referenti e simpatizzanti. Questo lungo racconto saggistico permette di ripercorrere la storia d’Italia del Novecento, con un diverso punto di osservazione. Gran parte della ricerca è stata svolta negli archivi della Biblioteca Braidense.
Piccolo atlante dei cibi perduti: Storie di cucina dimenticata. E-book. Formato EPUB Alberto Capatti - Slow Food Editore, 2022 -
Alberto Capatti – tra i più noti e autorevoli storici della gastronomia a livello internazionale – sembra aver attinto dal negozio di un antiquario che tratta oggetti antichi e di modernariato, una moderna “stanza delle meraviglie” gastronomiche. Il gioco del cibo dimenticato o ricordato è all’origine del libro, ma ci si spinge più in là, e meglio, di alcune analoghe operazioni già edite. Il libro è basato su 50 schede-racconto illustrate, che riguardano cibi e ricette per la maggior parte visti sui ricettari e nei menu del Novecento e poi (apparentemente?) scomparsi. Quasi un giallo, un mistero, un elenco di freaks, stranezze, della nonna o di qualche ristoratore modaiolo. Ma poi neanche tanto strani a bene vedere… Il loro nome attira l’attenzione, perché misterioso come per i bighelloni, broccioli e brustulli, o perché esagerato e fantasioso come le uova di pavoncella, suggerite per una cena galante in un ricettario afrodisiaco del 1910. Le fonti sono le più varie: i brustulli, per esempio, vengono dal Dizionario delle cose perdute di Francesco Guccini, e si avvalgono dei suoi ricordi. Le schede si susseguono in ordine alfabetico, dalle allodole in salmì alle pennette alla vodka, fino a uno yogurt usato insolitamente (Ilaria Rattazzi nel 1981: «Vi siete presi una sbronza, mangiate dello yogurt»). Cibi oggi imprevedibili, dalle varianti infinite, capaci di rispondere a un bisogno passato, con ingredienti non usuali e con nomi bizzarramente seducenti. La sogliola al ferro da stiro è, da questo punto di vista, una sfida e nello stesso tempo un enigma. Ma la cucina dimenticata delle nonne con ricettari di grande fortuna editoriale oggi ha innescato un meccanismo che può fare di un ingrediente perduto un ingrediente di successo. Chissà, qualcuno lo vorrà riproporre, perché in fondo questo atlante stuzzica l’interesse, fa venire voglia di cucinare (nel volume sono presenti tutte le ricette) e riassaggiare questi piatti della memoria. Anche le pennette alla vodka? Perché no, del resto sono le più facili…
La ricetta della ricetta: Storia e percorsi attraverso 500 anni di testi gastronomici. E-book. Formato EPUB Alberto Capatti - Slow Food Editore, 2021 -
Cos’è la ricetta? Vi sono regole cui attenersi? Hanno concorso a formulare queste istruzioni filologi e cuochi, storici dell’alimentazione e casalinghe, ma il loro singolo contributo oggi non basta più. Prescrivere che cosa e come fare è diventato un problema più complesso di quanto non lo fosse nel passato. Ne abbiamo la prova ogni giorno: troviamo ricette stampate sulle scatole di surgelati e sui barattoli di un supermercato, recitate in uno spot pubblicitario, in libreria, sul web. L’industria ha le proprie, come l’artigiano o lo chef. Rispetto a un passato recente, la ricetta tocca un pubblico eterogeneo. In questo ampio ventaglio di possibilità l’unica cosa certa è che le ricette sono testi unici, prescrittivi, e nello stesso tempo ripetuti e variabili. Oggi tutto è sullo schermo del televisore, chef giudicanti e concorrenti, mentre si rimane esterrefatti dall’immenso ricettario web. Tutti noi, quando cuciniamo, inconsciamente o esplicitamente, produciamo una ricetta. Ma le usiamo ancora per cucinare o siamo affascinati da una lettura che non si traduce in pratica?