Andrea Martini eBooks
eBooks di Andrea Martini di Formato Epub
Andrea Martini ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Studi internazionali all'Università di Napoli L'Orientale e dirige l'Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea. Si interessa del passaggio dell'Italia dal fascismo alla democrazia, dell'ingombrante memoria della dittatura nel nostro Paese e delle reazioni delle democrazie europee al riemergere di formazioni di estrema destra sin dalla fine del secondo conflitto mondiale. A questi temi ha dedicato numerosi articoli e il libro Dopo Mussolini (Viella 2019).
Dopo Mussolini: I processi ai fascisti e ai collaborazionisti (1944-1953). E-book. Formato EPUB Andrea Martini - Viella Libreria Editrice, 2019 -
Il 25 aprile 1945 l’Italia volta pagina, lasciandosi alle spalle un ventennio di dittatura e la drammatica esperienza del conflitto mondiale. Dimenticare il passato, però, non è possibile o per lo meno non lo è per tutti. Coloro i quali hanno subito, direttamente o indirettamente, le violenze dei nazisti e dei fascisti esigono giustizia. Richiesta analoga giunge dal fronte antifascista. Comincia così un periodo di transizione durante il quale i governi che si succedono mettono in atto misure epurative finalizzate a sanzionare chi ha collaborato con l’occupante tedesco e chi ha concorso all’ascesa e al consolidamento della dittatura fascista. Ricorrendo allo studio ravvicinato di alcune vicende processuali e analizzando più in generale l’attività di molti tribunali impegnati nei procedimenti giudiziari in tutta la penisola, questo libro vuole gettare una nuova luce sull’epurazione che ha segnato i destini di molti italiani – migliaia furono infatti le persone coinvolte – e che ha condizionato nel breve, ma anche nel medio e lungo termine, la storia del Paese.
L'università delle donne: Accademiche e studentesse dal Seicento a oggi. E-book. Formato EPUB Andrea Martini - Donzelli Editore, 2021 -
Nel 1678 Elena Lucrezia Cornaro Piscopia si laurea in Filosofia presso l’Università di Padova. La sua storia è però unica. Per ottenere il libero accesso alle aule universitarie alle donne occorrerà ancora molto tempo: secoli di dibattiti sulle capacità femminili e sulla cosiddetta coeducazione. Possono le donne e gli uomini percorrere gli stessi percorsi di studio, accedere ai medesimi saperi? Ciò costituirebbe una minaccia a ruoli di genere storicamente consolidati? Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, la svolta. Alle studentesse è concesso di iscriversi alle università, a Padova come altrove. E lo fanno sempre più numerose e combattive. È ancora il tempo delle pioniere, molte difficoltà continuano a permanere, ma qualcosa è cambiato e il Novecento finirà per essere il secolo delle donne nell’università. Non solo studentesse, dunque, ma anche docenti, portatrici di saperi vecchi e nuovi e desiderose di farli circolare in spazi che fino a quel momento erano stati monopolio maschile. Anche su questo versante, inutile dirlo, il percorso resta irto di ostacoli; lo dimostrano le vicende di molte promettenti ricercatrici costrette a rinunciare ai propri sogni o a prolungare il precariato in luoghi alla periferia dell’accademia. La storia che raccontiamo a partire dall’Ateneo padovano, ma con uno sguardo ampio verso l’Italia e l’Europa, fa luce su una traiettoria fino ad ora assai poco indagata, che ha il suo inizio alla fine del Seicento e come vedremo anche prima. Un percorso accidentato e ben poco lineare, visto che ancora oggi la presenza e il ruolo delle donne nelle università rimane una questione aperta e in buona parte da risolvere.
Fascismo immaginario: Riscrivere il passato a destra. E-book. Formato EPUB Andrea Martini - Editori Laterza, 2024 -
Esuli in patria, costretti a palcoscenici marginali, a spazi culturali periferici: così i fascisti descrivono la propria condizione all'indomani del 1945. Eppure, sin dall'immediato dopoguerra, le edicole di tutta Italia si riempirono di rotocalchi i cui articoli raccontavano con toni agiografici, o quanto meno indulgenti, le imprese di Mussolini e dei suoi fedelissimi. Gli scaffali delle librerie ospitavano memoriali, biografie e persino romanzi firmati da fascisti e filofascisti. Andava così in scena, agli albori del processo di costruzione di una memoria pubblica attorno al Ventennio e alla stagione della guerra civile, la riscrittura di quello stesso passato da parte fascista. Una simile operazione di per sé non sorprende: la voglia di raccontare la propria versione dei fatti piegando il racconto in base ai propri interessi è un fatto fisiologico. Semmai a sorprendere è il buon esito di quell'operazione ed è in particolare questo punto che il libro indaga, dando conto del grado di complicità mostrato da ampi settori del mondo giornalistico ed editoriale. Non è così ovvio, infatti, che i protagonisti di un regime autoritario e liberticida e di un governo, quello della Rsi, complice di una forza occupante, disponessero della possibilità di far circolare legalmente la propria versione dei fatti.