Angelo Ventura eBooks
eBooks di Angelo Ventura di Formato Epub
Angelo Ventura (1930-2016) è stato professore emerito di Storia contemporanea all’Università di Padova. La sua produzione storiografica ha riguardato il Risorgimento e le rivoluzioni del 1848; la storia sociale e politica della Repubblica di Venezia nel Quattro e Cinquecento; le finanze della Repubblica di Venezia nel Settecento; il movimento socialista; il fascismo, le leggi razziali, l’antifascismo e la Resistenza; la crisi degli anni sessanta-settanta e la stagione del terrorismo. Di Ventura Donzelli ha pubblicato: Per una storia del terrorismo italiano (2010), Il fascismo e gli ebrei (2013), Intellettuali. Cultura e politica tra fascismo e antifascismo (2017) e Risorgimento veneziano (2017).
La questione agraria: nell'Italia moderna e contemporanea. E-book. Formato EPUB Angelo Ventura - Donzelli Editore, 2018 -
Lungo tutto il Novecento la «questione agraria» ha rappresentato uno dei temi cruciali, non solo nella pratica degli studi di storia, ma anche nel dibattito politico e culturale su scala più generale. L’impatto della modernità sulle società rurali tradizionali, a qualunque latitudine, è stato cuore e motore delle grandi rivoluzioni contadine in Asia come in Europa o in America Latina. È dalla trasformazione delle campagne che ha preso vigore la creazione di nuove élites sociali e imprenditoriali; di epocali trapassi di regime; di imponenti innovazioni produttive, commerciali, organizzative; per non parlare delle culture e delle mentalità. Non stupisce dunque che la storia agraria abbia rappresentato un terreno necessario di indagine anche per la storia d’Italia, e che Angelo Ventura, uno degli storici più significativi del secondo Novecento, abbia dedicato una costante attenzione a questo nodo essenziale della «grande trasformazione». Colpisce, nei saggi che compongono il volume, la rara capacità di muoversi su uno spettro cronologico assai ampio, dal Quattrocento fino agli sviluppi più recenti. È un respiro temporale che consente di cogliere elementi essenziali dell’evoluzione delle campagne sul lungo periodo, senza mai ricorrere a paradigmi o preconcetti interpretativi, a cominciare dal solido stereotipo delle «tare d’origine». I saggi qui raccolti, scritti negli anni settanta, rappresentano ancora oggi un magnifico modello di quella «integrazione» dei piani d’indagine – economico, politico, culturale – che solo i maestri sanno restituire.
Risorgimento veneziano: Lineamenti costituzionali del governo provvisorio di Venezia nel 1848-49 e altri saggi su Daniele Manin e la rivoluzione del 1848. E-book. Formato EPUB Angelo Ventura - Donzelli Editore, 2017 -
L’Italia fu uno degli epicentri dell’ondata rivoluzionaria che attraversò l’Europa del 1848, quella «primavera dei popoli» che segnò l’inizio della fine del sistema della Santa Alleanza sancito dal Congresso di Vienna e che rappresentò una tappa fondamentale del nostro Risorgimento. Venezia, con la sua eroica resistenza, fu l’ultimo baluardo ad ammainare la bandiera della libertà, nell’agosto del 1849. Il prologo della rivoluzione fu il moto dell’8 febbraio a Padova, il segnale dell’irreversibile fine dell’«agitazione legale». Il 24 febbraio in tutto il Lombardo-Veneto un decreto imperiale istituiva la pena di morte con esecuzione immediata contro i colpevoli di istigazione, sollevazione, ribellione al governo asburgico. Ma alle prime notizie della rivoluzione liberale di Vienna e del licenziamento di Metternich, a Venezia la folla invase il palazzo del governatore imponendo la liberazione di Daniele Manin e Niccolò Tommaseo. Come ha scritto lo storico inglese Trevelyan, Manin fu «il più grande e il più nobile degli statisti italiani», portato alla ribalta dagli eventi del 1848. A metà degli anni cinquanta, quando ancora Cavour giudicava «una corbelleria» l’unificazione politica del paese, sarebbe stato proprio Manin a indicare con decisione la via maestra per cui si sarebbe compiuta l’Unità d’Italia. «La Repubblica veneta proclamata il 22 marzo non aveva nulla a che vedere con l’antica Repubblica aristocratica, ma si fondava sull’imprescrivibile diritto della sovranità nazionale proclamato da Manin, vale a dire sul principio democratico dell’eguaglianza dei diritti politici e civili di tutti i cittadini». Con la coerenza, la limpidezza e la potenza interpretativa che lo hanno reso uno dei grandi maestri della storiografia italiana novecentesca, nei saggi che compongono questo volume Angelo Ventura fa giustizia delle letture più miopi e localistiche fiorite attorno a Manin e alla Repubblica di San Marco.
Il fascismo e gli ebrei. Il razzismo antisemita nell'ideologia e nella politica del regime. E-book. Formato EPUB Angelo Ventura - Donzelli Editore, 2015 -
Una vera comprensione dell’Italia repubblicana si può avere solo se si parte da uno studio approfondito del fascismo, e in particolare del ruolo delle élites intellettuali e del grave e delicato nodo del razzismo italiano e della persecuzione antiebraica. Da questa radicata consapevolezza storiografica – e prima ancora etico-civile – prende lemosse Angelo Ventura nei magistrali contributi sul fascismo, l’ideologia antisemita e la persecuzione contro gli ebrei che vengono per la prima volta proposti e organizzati in volume. Storico tra i più valenti e rigorosi della sua generazione, Ventura affronta qui una delle questioni più spinose del nostro Novecento: capire se l’ideologia razzista sia stata il frutto di qualche bellicosa intemperanza dell’ala più intransigente del fascismo militante, o se invece non sia penetrata nei gangli più profondi della cultura nazionale, insediandosi fin nel cuore delle più sofisticate «cittadelle» intellettuali e delle più prestigiose università. In questi saggi, Angelo Ventura disegna un profilo profondamente innovativo dell’antisemitismo italiano e offre al contempo il giudizio più equilibrato e completo sull’opera di un altro grande storico del fascismo, Renzo De Felice. Fu solo tra la fine del Novecento e l’inizio del nuovo secolo che, grazie all’apporto di fondamentali studi, si riuscì a porre la questione entro una griglia interpretativa compiutamente articolata e totalmente persuasiva, evitando quella sottovalutazione della componente antisemita nel bagaglio ideologico e politico del fascismo che costituiva il pericolo insito nella lettura defeliciana. E tuttavia il valore aggiunto del lavoro di Ventura, sottolinea Sergio Luzzatto nella sua introduzione, «deriva dalla padronanza con cui lo storico padovano maneggia il concetto di “svolta”»: è infatti sulla genesi della svolta antiebraica che Ventura sposta l’attenzione, facendo emergere il terreno di coltura che ne permise la nascita; una «svolta» tutt’altro che repentina e inaspettata, ma già in nuce nell’ideologia fascista e, in generale, nella cultura italiana, di cui Mussolini, ribadisce Ventura, non faceva che interpretare umori e orientamenti.