Carlo Filippo Follis eBooks
eBooks di Carlo Filippo Follis di Formato Epub
Riprogettiamo il D-Mondo – Tuteliamo il futuro dei Disabili e di chi potrebbe diventarlo. E-book. Formato EPUB Carlo Filippo Follis - Carlo Filippo Follis, 2018 -
Cos'è il D-Mondo? Un nuovo pianeta? Una componente del multiverso? No, certamente no. Il D-Mondo per l'autore è una realtà immateriale che condivide la volumetria di quel mondo che è di tutti, il D-Mondo è quindi l'insieme dei Disabili idealmente aggregati e distinti dalla «“D-” della consapevolezza» come la definisce l'autore. Quella “D-” che prefissa il Mondo sarà quindi necessaria per riconoscere tutte le realtà correlate ai Disabili; un prefisso utile per “discriminare” l'identità del Disabile affinché non si discrimini il Disabile. La Prefazione l'autore la chiude così: «Lo scorso 25 febbraio 2018 ho compiuto 55 anni, mi piacerebbe dare un senso alla mia vita proponendo soluzioni che possano migliorare quei differenti ambiti che mi regalarono delle complicazioni solo in quanto Disabile.» Il libro è quindi un concreto esame di tutti gli aspetti comuni ai Disabili; è concreto, combatte l'ipocrisia, introduce concetti nuovi o, quantomeno, fortemente rivisitati per giungere a un certo numero di proposte di legge utili al D-Mondo. L'autore ricorda che: «La disabilità può essere di tutti, questo è il primo messaggio da trasmettere affinché il popolo dei “normaloidi” inizi a pensare che ognuno può diventare Disabile nel corso della vita. È per questo che il contenuto di questa opera interessa tutti, è necessario parlare meno di Disabili è più di disabilità perché quest’ultima, mi ripeto, è di tutti anche solo a causa di una naturale vecchiaia.» Viene anche evidenziato come occorre sapere come ci si deve definire, capire come tutelare la D-Famiglia introducendo il concetto di “disabilità estensiva”, capire quali sono gli ingredienti di una “Vita Indipendente” ancor prima di valutare come dovrebbero essere concepiti i Progetti di Vita Indipendente, per poi partire dal D-Bimbo per parlare di un’età prescolare che va da 0 a 6 anni e giungere quindi a Scuola, Lavoro, Tempo libero, Sentimenti, Affettività, Sessualità (spesso negata), Mobilità, Anzianità e molto altro. L'autore scrive: «Sono nato Disabile il 25 febbraio del 1963, ho studiato, sono diventato imprenditore, sono stato per quasi nove anni Presidente della sezione chivassese della U.I.L.D.M. – Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare – e referente Telethon. Quanto vi propongo è quindi frutto di esperienze dirette e conoscenze acquisite da altri colleghi Disabili. Certamente non sono mai stato un «Diversamente Abile» e, tanto meno, una «Persona con disabilità» per volere dell’OMS o dell’ONU, io nacqui persona per definizione antropologica e non per “carità”!» Nella Premessa Carlo Filippo Follis – nel nome della concretezza – formula un teorema: «La “Famiglia umana” tutta, deve operare nel rispetto delle vigenti leggi e del buon senso per semplificare la già complessa vita del Disabile.» L'autore commenta in maniera analitica e critica la “Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità” che – come sostiene – andrebbe riscritta. Capirete perché.
Vittoria ~ L'attesa: D-Storie in salsa realtà. E-book. Formato EPUB Carlo Filippo Follis - Carlo Filippo Follis, 2017 -
“Vittoria ~ L'attesa” propone delle ‘D-Storie in salsa realtà’. Tre racconti, tre protagonisti e un unico filo conduttore: l'amore. Un amore raccontato, vissuto, in differenti forme ma soprattutto l'amore di coppia. Vi è un dettaglio forse anche trascurabile, ma questo starà a voi deciderlo: i protagonisti sono Disabili, “Vittoria ~ L'attesa” è un libro scritto da un Disabile ma non per questo indirizzato esclusivamente a lettori Disabili ed anzi è destinato a tutti affinché le emozioni che propone siano di tutti come lo può diventare la disabilità. Il libro propone dei protagonisti, dei Disabili, desiderosi di amare con il cuore e anche con il corpo che palpita, pulsa di normali passioni e sani desideri. Si desidera l'ingrediente mancante capace di completare la vita di ciascuno: l'amore. L'autore nella sua presentazione al libro scrive: «Ero molto giovane quando iniziai a veder morire dei miei amici senza che avessero ricevuto l’amore di un partner o anche solo un’esperienza godereccia di ‘sesso mercenario’.» L'amore non è, e mai potrà essere, un diritto perché come scriveva Stendhal: «L’amore è la sola passione che si paga con una moneta che fabbrica essa stessa.» Tuttavia può essere un desiderio, un sogno, una meta e, perché no, una Vittoria! Lo conferma l'autore scrivendo: «Vittoria è il nome di una donna, Vittoria è anche un successo conseguito e ‘l’attesa’ può essere l’amore che non si vive ancora o quella meta che raggiunta ci farà gridare: ‘Vittoria!’» Vittoria può essere anche la consapevolezza di Pietro, protagonista del primo racconto che, rabbiosamente, così urla sottovoce: «... merda! L’unico vero grande rimpianto legato a quella carrozza, che mi ha tradito, è Eleonora.» Vittoria è anche la giovane Ary che, con amore platonico, di fronte al corpo nudo e disabile del protagonista domanda: «Te lo posso lavare?» Vittoria è anche l'amore che spinge un uomo a sostituire al classico «Ti amo!» una favola scritta per esprimere i suoi sentimenti lasciando all'amata la possibilità di far finta di non capire il desiderio di lui. L'amore è quindi desiderare il bene di chi si ama. Per questo motivo una favola vuole lasciare la libertà di decidere: l'amore è anche rinuncia. «Ho già vissuto oltre mezzo secolo come Disabile e mi convinco sempre di più che la disabilità è quel qualcosa di sconosciuto, di poco chiaro da capire e comunque un insieme di informazioni disordinate. Si comprende la disabilità solamente se si è Disabili o se si è strettamente coinvolti da questa realtà.» Con queste parole l'autore vuole sottolineare quanto ancora ci sia da scoprire oltre gli stereotipi, veri e falsi, che oggi definiscono l'immagine “tipo” del Disabile che non conosciamo, di quello che spesso viene raccontato e anche difeso da chi non sa esattamente cosa sia la disabilità. L'autore in un suo scritto sottolineò che: «La disabilita è democratica, non discrimina, vi accetta tutti proponendosi come un potenziale e inaspettato ‘evento storico’.»