Elisa Cadorin eBooks
eBooks di Elisa Cadorin di Formato Pdf
Elisa Cadorin, laureata in Lingue e Letterature straniere a Milano, svolge attività di traduzione e interpretariato per l'industria. Insegna Traduzione professionale nei corsi della Laurea Magistrale in Traduzione della Civica Scuola Interpreti e Traduttori di Milano e Russo tecnicocommerciale presso l'Associazione ItaliaRussia di Bergamo.
Irina Kukushkina si è laureata in Lingua e Letteratura italiana a Leningrado. Attualmente è docente nel corso di laurea in Mediazione linguistica della Civica Scuola Interpreti e Traduttori di Milano. Svolge inoltre attività di traduzione e interpretariato in ambito commerciale e industriale. Sono autrici di I verbi russi (Hoepli 1999), Kak dela? Corso di lingua russa (Hoepli 2003), Verbo e sintassi russa in pratica (Hoepli 2007) e Il russo tecnicoscientifico (Hoepli 2011).
Zadonšcina. Canto della battaglia d’oltre Don. E-book. Formato PDF Elisa Cadorin - Youcanprint, 2021 -
Il racconto della vittoria nella battaglia d'oltre Don contro l'Orda d'oro, ma soprattutto l'elogio al gran principe Dmitrij Ivanovic (detto Donskoj dopo questa impresa), difensore della terra russa e della fede cristiana, sono i temi portanti della Zadonšcina, epopea scritta alla fine del XIV secolo e inserita negli Annali nel XV secolo. Nell'autunno del 1379 apparve ai confini della Rus' l'esercito del condottiero tataro Mamaj che poteva contare su due alleati come il principe lituano Jagajlo Ol'gerdovic e il principe russo di Rjazan', Oleg Ivanovic. Nel 1380 contro gli infedeli e i traditori si armarono il gran principe Dmitrij Ivanovic e suo cugino Vladimir Andreevic di Serpuchov con uomini russi, ucraini e bielorussi. Lo scontro tra i due schieramenti avvenne sulle colline del Don in prossimità del fiume Neprjavda in località Kulikovo l'8 settembre 1380. Mamaj avrebbe dovuto incontrare l'esercito dei suoi alleati sul fiume Oka, ma Dmitrij, appreso questo piano, mosse le sue forze verso sud incontro al nemico sulle colline del Don. Dopo un primo momento di difficoltà la battaglia si volse a favore dei Russi che riuscirono a mettere in fuga i Tatari. Considerata da alcuni linguisti (Lichacev, Adrianova-Perec e altri) un plagio o una parodia del Canto della schiera di Igor' (Slovo o polku Igoreve), epopea della disfatta del principe Igor' Svjatoslavovic nel 1185, per la somiglianza di molte immagini e temi, la Zadonšcina (ovvero Canto della battaglia d'oltre Don) è stata scritta alla fine del XIV secolo dallo starec Sofonij di Rjazan' e tramandata in due versioni (breve e lunga). L'intento patriottico prevale sugli elementi religiosi a celebrare una rivincita che è stata conseguita per le capacità politiche e militari del gran principe di Mosca. Nel volume si propone il testo antico russo con la traduzione in italiano a fronte della versione breve (codice Kirillo-Belozerskij) e della versione lunga (codice Undol'skij).
Storia di Bova KorolevicRomanzo avventuroso del Settecento russo. E-book. Formato PDF Elisa Cadorin - Youcanprint, 2021 -
La storia di Bova Korolevic è la russificazione del rimaneggiamento bielorusso (XVI) della traduzione in serbocroato del romanzo cavalleresco Buovo d'Antona di Andrea Barberino, contenuto nel capitolo IV dei Reali di Francia. La prima menzione della storia in territorio russo risale a una fonte moscovita della metà del XVII secolo, mentre i manoscritti sono più tardi. La letteratura di traduzione con contenuto di intrattenimento era molto apprezzata dal pubblico russo, perché riusciva ad appassionare il lettore con trame avventurose, spesso affini alle fiabe di magia. Il soggetto di Bova, così come le altre opere bellettristiche, ebbe una solida popolarità prolungata (fino al XIX secolo) perché la vicenda amorosa contrastata, le peripezie dei protagonisti e il lieto fine con la vittoria dei giusti davano sicurezza e sollievo al lettore comune. Tutti i grandi scrittori avevano apertamente disprezzato questa storia, ma Bova Korolevic era molto letto dal pubblico ed era uno dei libri illustrati preferiti dallo zarevic Aleksej, figlio di Pietro il Grande. La vita del principe Bova, eroe bello, coraggioso e buono, è un susseguirsi di imprese al limite della realtà. Sfuggito alla malvagità della madre Militrisa e del padrino Dodon, arriva nel regno di Armenia e, celando la sua origine regale, entra al servizio del re Zenzevej la cui figlia, Družnevna, si innamora subito di lui. Bova la difende dai pretendenti, re Markobrun e il bogatyr' Lukoper, figlio dello zar Saltan Saltanovic. A causa degli intrighi di un cortigiano invidioso, l'eroe si ritrova successivamente coinvolto in una serie di pericolose avventure, travestimenti e scambi di persona in cui si salva solo grazie al suo coraggio, alla spada magica e al prode destriero che solo lui può cavalcare. Tenuto prigioniero nel regno di Rachlija dalla principessa musulmana Milicitria, rifiuta la libertà e la sua mano per non rinnegare la fede cristiana. Riesce poi a fuggire e via mare raggiunge il regno di Oltre Don dove si trova Družnevna, ora promessa sposa di re Markobrun. L'eroe libera l'innamorata per fuggire insieme a lei. Sconfitti facilmente i soldati mandati al loro inseguimento dal rivale, Bova conclude un'alleanza con Polkan, il bogatyr' mezzo cane e mezzo uomo. Durante la fuga nascono i figli di Bova e Družnevna, i due gemelli Simbalda e Licarda, ma la storia della coppia non è finita e gli eroi continuano ad essere sottoposti a prove. Bova parte per andare a vendicare l'omicidio di suo padre Vidon, mentre Družnevna, dopo la morte inaspettata del bogatyr' Polkan che era incaricato di custodirla, è costretta a travestirsi e a nascondersi alla corte della figlia del re Saltan, Milicitria. Anche Bova arriva a Rachlija e riconosce prima i figli e quindi Družnevna. Insieme tornano in Inghilterra nella città d'Antona, dove Bova finalmente uccide l'usurpatore Dodon e anche la malvagia madre Militrisa. La traduzione con il testo a fronte in antico russo è corredata da numerose note che spiegano le particolarità della storia e gli elementi epici e fiabeschi che contiene.