Francesco Farina eBooks
eBooks di Francesco Farina di Formato Epub
Francesco Farina insegna Politica economica internazionale e European Macroeconomics nell’Università di Siena ed Economia internazionale alla Luiss di Roma. È Presidente dell’AISSEC (Associazione Italiana per lo Studio dei Sistemi Economici Comparati). Fra le sue recenti pubblicazioni, “Current account imbalances and systemic risk in a monetary union” (con E. Croci Angelini), in Journal of Economic Behavior and Organization, 2012 e “Contagion across the Eurozone Countries and the Core-Periphery Divide” (con E. Croci Angelini e E.Valentini), in Empirica, 2015.
Lo Stato socialeStoria, politica, economia. E-book. Formato EPUB Francesco Farina - Luiss University Press, 2021 -
Il secondo dopoguerra, apparso per decenni come una perdurante era di pace e prosperità, oggi somiglia piuttosto a una felice parentesi. Il trionfo dell’ideologia neoliberista ha portato con sé l’aumento incontrollato delle disuguaglianze, il blocco della mobilità sociale e il dilagare dei populismi. L’incedere impetuoso dell’automazione, che potrebbe creare enormi opportunità per le società umane, rischia di trasformarsi in un generatore continuo di nuovi poveri, mentre nessuno sembra in grado di mettere in atto politiche efficaci contro un disastro ambientale che giorno dopo giorno appare sempre più inevitabile. Le parole “stato sociale”, in questo contesto, sembrano ridotte a una stanca formula con la quale etichettare qualche iniziativa mirata al contrasto della povertà. Un approccio a dir poco miope, come mostra Francesco Farina in questo lavoro che propone invece l’uguaglianza delle opportunità come stella polare della rinascita di politiche sociali volte alla protezione dei cittadini e alle loro condizioni di vita, ponendo potenziamento dei servizi pubblici, della sanità e dell’istruzione, tutela del pianeta e rafforzamento del welfare come precondizioni essenziali per una crescita stabile e equa. Lo Stato sociale. Storia, politica, economia è un lavoro sviluppatosi nell’arco di oltre un decennio che intende porsi come riferimento per un rinnovato impegno a raddrizzare le sorti della società capitalistica in declino e che, superando la prospettiva dell’economia ortodossa, dove il benessere sociale coincide con la massimizzazione del PIL aggregato, può mettere di nuovo al centro dell’analisi e delle politiche la distribuzione del reddito e della ricchezza per favorire la coesione sociale.
Il merito tradito: Perché la mobilità sociale è scomparsa. E-book. Formato EPUB Francesco Farina - Donzelli Editore, 2024 -
Oggi si parla tanto di merito, fino al punto da dedicare a questo nobile concetto perfino un ministero. Ma cosa si intende per «merito»? E, soprattutto, ha senso parlare di merito in una società che favorisce chi parte avvantaggiato e penalizza chi inizia il suo percorso in una condizione di svantaggio? Affinché il merito possa davvero essere premiato è necessario che tutti abbiano eguali opportunità di mettere a frutto i propri talenti e sia perciò attiva quella che può essere considerata il sismografo dello stato di salute di una società: la mobilità sociale. Francesco Farina, economista che da sempre si occupa di crescita economica e diseguaglianze, esamina l’evoluzione della mobilità sociale nei paesi avanzati adottando un approccio multidisciplinare, coniugando analisi economica, pensiero sociologico e filosofia politica. Il quadro che emerge è preoccupante: i dati empirici ci parlano di immobilità, della quasi impossibilità per chi è nato in condizioni sfavorevoli di accedere a posizioni di prestigio. I giovani che si affacciano al mercato del lavoro sanno che molto probabilmente lo status economico e sociale che raggiungeranno nel corso della carriera sarà inferiore a quello dei genitori. Nel dibattito pubblico ha invece sempre più spazio il merito nella sua accezione individualistica, che maschera le diseguaglianze di fondo: lo svantaggio di partenza non viene mai colmato, ed è questo che inficia il merito, che lo tradisce. È necessario un intervento correttivo del sistema capitalistico, all’insegna di un «universalismo differenziato». Per impedire che l’ideologia neoliberista finisca per costruire una società di caste, le politiche pubbliche devono attribuire un valore maggiore al benessere di chi è svantaggiato; per rendere gli individui eguali l’unica via è trattarli in modo diseguale. La «società giusta» è quella che realizza l’«equità nell’istruzione». I giovani ai quali l’ambiente famigliare e sociale preclude un futuro dignitoso vanno sostenuti in tutti i gradi dell’apprendimento. Il diritto a conseguire un titolo di studio universitario non è altro che il diritto a mettere alla prova i propri talenti per farli fiorire.