Gian Luigi Beccaria eBooks
eBooks di Gian Luigi Beccaria di Formato Pdf
La guerra e gli asfodeli: Romanzo e vocazione epica di Beppe Fenoglio. E-book. Formato PDF Gian Luigi Beccaria - Quodlibet, 2024 -
Fenoglio, il meno formalista tra i prosatori del Novecento, è stato quellopiù di tutti teso alla ricerca di uno stile. Il suo viaggio dentro e versouna dura, scolpita e corposa lingua approda a un italiano acuminato,scarnificato, essenziale, eppure ebbro di ribollente maestà. Ossessionatodal sospetto verso la parola, dal timore del “mediocre” e della facilitànarrativa, Fenoglio insegue, nelle due redazioni del Partigiano Johnny,un suo sogno formale: l’alta gravità dell’inarrivabile sublime. Sul “casoFenoglio” fiumi d’inchiostro sono stati versati da critici e filologi, maproblemi – sacrosanti – di date, inchiostri, varianti, note in margine hanno preso a lungo il sopravvento, dilagando sulla sua pagina al punto daoffuscare anche gli splendori di un romanzo d’eccezione che ha saputosublimare la cronaca, e volgersi ai problemi ultimi: gli interrogativi deldestino, la morte, la violenza, il bene e il male, la libertà, la pace.Il saggio di Gian Luigi Beccaria – uscito in prima edizione nel 1984e ripubblicato qui per la prima volta in versione aggiornata dall’autore– ottenne a suo tempo di riacquistare al Partigiano la dignità del capolavoro incompiuto, riconoscendone la tensione massima di scrittura, e si presenta al lettore di oggi come un classico della critica fenogliana.
Le orme della parola. Da Sbarbaro a De André, testimonianze sul Novecento. E-book. Formato PDF Gian Luigi Beccaria - Rizzoli, 2013 -
Raccontare il Novecento attraverso le orme e le tracce degli autori più amati che hanno saputo cogliere il linguaggio nella sua onnipotenza ma anche nei suoi limiti. È questo il sentiero scelto da Gian Luigi Beccaria: una strada personale che tocca alcune stelle polari come Giorgio Caproni, e incontra amici come Claudio Magris saggista e scrittore, Edoardo Sanguineti e Giorgio Bárberi poeti. Il libro ci regala un Novecento intimo, che si immerge nei versi carnali di Ignazio Buttitta e che riemerge nella prosa senza sfumature di Primo Levi, in quella epica dell'amatissimo Fenoglio, in quella scabra e ironica di Pietro Chiodi, o nelle storie raccontate da Vassalli. Senza dimenticare alcune vette - Sbarbaro, gli stessi Caproni e Bandini, Giudici e Sanguineti - e a sorpresa, anche Fabrizio De André. E poi il dialetto, nella poesia e nella prosa di autori come Luigi Meneghello: dialetto raccontato come un reticolo di stabilità, di 'privacy linguistica', che richiama a Beccaria le radici più profonde, la casa, l'infanzia, gli affetti remoti. Un mondo quasi scomparso, sentimentalmente difeso. Un atto d'amore, queste pagine, nei confronti di autori che si sono spinti ai confini dell'espressione, conducendo il lettore verso lingue e mondi sconosciuti. 'La poesia è quanto di meno irrilevante circoli oggi tra gli uomini: la sua forza imperterrita tiene il campo. E continuerà ad accompagnare la storia degli uomini.'