Gianni Clerici eBooks
eBooks di Gianni Clerici di Formato Pdf
Gianni Clerici (1930 - 2022), oltre a essere stato un tennista e tra i maggiori e più celebrati narratori di questo sport al mondo (l’unico europeo accolto nella Hall of Fame del museo del tennis di Newport), è stato giornalista, scrittore e poeta. La sua carriera giornalistica è iniziata nel 1956, come reporter e editorialista di «Il Giorno», ed è proseguita su «la Repubblica». Tra le sue pubblicazioni ricordiamo 500 anni di tennis, Divina. Suzanne Lenglen, la più grande tennista del mondo e l’eterografia Quello del tennis. Con Baldini+Castoldi ha pubblicato i romanzi I gesti bianchi (Alassio 1939 – Costa Azzurra 1950 – Londra 1960) (2018) e 2084. La dittatura delle donne (2020), la raccolta di articoli Gianni Clerici agli Internazionali d’Italia. Cronache dello Scriba (1930 - 2020) (2023) e il manuale Il tennis facile (2020, con Riccardo Piatti).
Il giovin signore. E-book. Formato PDF Gianni Clerici - Baldini+Castoldi, 2015 -
«Disincantato, ironico, apparentemente cinico come un avventuriero stanco di trionfi, Gianni Clerici, il cantore dell’epopea del tennis, conserva un commovente attaccamento a tutti i suoi personaggi. Sono veri perché effettivamente esistiti? O esistono perché lui è un creatore di intrigante abilità? In fondo, poco importa. Ciò che conta è la sua volontà di raccontare più vera del vero l’educazione e la diseducazione di un uomo. Una grossa sfida perché Andrea Broni, il giovane protagonista del romanzo, non è un eroe affascinante ma una discutibile nullità, lontana controfigura dei campioni sportivi e di umanità dei Gesti bianchi. L’autore pare infatti impegnarsi nella delazione e nell’accusa dei difetti del proprio personaggio. Fatuo, leggero, inconsistente, egoista, lo incontriamo alle prese con i preparativi della partenza per il servizio militare. Il coscritto di buona famiglia, il giovin signore, si muove per quella difficile guerra che è diventare adulto. Alcuni non ci arrivano mai. E Andrea? Gianni Clerici è un narratore feroce perché elegante. La rozzezza magari spezza tutto nello scontro frontale, ma non riesce mai a colpire in profondità. Le buone maniere, invece, dispongono di forza di penetrazione inesauribile. Anche per questo Il giovin signore è il ritratto memorabile di un uomo dei nostri tempi e dintorni.» ORESTE DEL BUONO «D’altra parte, non tanto l’Alfa fuori dalla porta, ma la casa, la fabbrica, i conti in banca e insomma tutto quanto faceva la ricchezza e la potenza della sua famiglia, erano anche suoi. Era giusto che lo fossero, che continuassero a esserlo, perché erano stati di suo nonno, poi di suo padre, erano insomma il prodotto di un intrico di cause di cui lui, Andrea, era un effetto. E allora, non tanto rifiutarvisi, ma anche semplicemente sottrarvisi, non era certo semplice, e, in fine, irrazionale, quasi contro la natura delle cose. Tutto il resto in cui si era buttato, o che gli era venuto incontro da sé, era stato interessante, anche divertente, ma in qualche modo occasionale, superficiale.»