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eBooks di Guzel di Formato Epub
EBOOK   9788831012065

Figli del Volga. E-book. Formato EPUB Guzel' Jachina   -  Salani Editore, 2021  - 

«Pagine di toccante intensità.»Il sole 24 ore«Il grande romanzo russo non è finito.»Le Figaro«Un affresco maestoso delle singole vite intrappolate in una delle più grandi tragedie del XX secolo.»The Times«Jachina sa guardare la propria storia e ce la restituisce in maniera sublime.»il venerdì di RepubblicaInizi del Novecento. Nelle grandi steppe della Russia, il Volga taglia il mondo in due. La riva sinistra è quella della Storia, del Tempo, quella che sta per vivere la Rivoluzione. La riva destra è un altrove sospeso di cui, sull’altra riva, nessuno sa nulla. È una terra di meli in fiore, di telai che filano, di tavole imbandite. I due mondi sono perfettamente impermeabili, fino a quando Jakob Bach non viene assunto da Udo Grimm, sulla riva destra, per impartire lezioni alla figlia Klara. L’amore che nasce tra Jakob e Klara romperà il sigillo che separava le due realtà, con conseguenze inimmaginabili e due figli: uno forse frutto di una violenza, l’altro arrivato proprio dalla Storia. Il nuovo libro di Guzel’ Jachina è un romanzo che però alla Storia non si ferma, per lasciare entrare l’epica, che prende carne umanissima nelle gesta eroiche di un singolo uomo, del suo amore che non conosce confini, del suo sacrificio: un monumento altissimo alla pietas, come in pochi romanzi contemporanei. E come in Zuleika apre gli occhi, Guzel’ Jachina intinge la sua penna inun inchiostro fatto di odori, colori, sapori, strappa brividi e scalda, conforta e getta nella più cupa disperazione, e sempre prende per mano il lettore, senza mai dargli il tempo di dubitare di quanto sta accadendo. È come seguire in barca la corrente del Volga, e lì si rimane a lungo, anche dopo aver finito la lettura di questo meraviglioso, fluviale romanzo, come nei grandi classici russi.

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EBOOK   9788893812498

Zuleika apre gli occhi. E-book. Formato EPUB Guzel' Jachina   -  Salani Editore, 2017  - 

«Il grande romanzo russo non è finito.»Le Figaro Magazine«C'è qualcosa che la Jachina riesce a comunicare con l'incredibile esattezza di una lama: l'attitudine femminile all'amore.»The Moscow Times«Un romanzo scritto con un materiale particolarissimo, una sostanza affine al cuore umano.»El País - Almudena Grandes«Un affresco maestoso delle singole vite intrappolate in una delle più grandi tragedie del XX secolo.»The Times«Nella tradizione di Lev Tolstoj, Guzel' Jachina mostra la condizione dei più deboli quando rimangono travolti dal vortice della storia.»Los Angeles Review of Books«Il primo romanzo di Guzel' Jachina, ambizioso e tentacolare, ci ricorda quanto fosse brutale il sistema sovietico… Emozionante e ricco di colpi di scena, Zuleika ci riporta in un'epoca lontana.»The New York Times Book Review«Con passo lieve, quasi sussurrato, quasi fiabesco, estremamente cinematografico come i suoi studi, Guzel' Jachina ripercorre il destino dei kulaki sovietici nell'affresco di «Zuleika apre gli occhi». »Robinson - la Repubblica - Susanna Nierenstein«Un inno potentissimo all'amore a alla tenerezza anche all'inferno. »Ljudmila Ulickaja«Guzel' Jachina ha saputo intrecciare amabilmente il respiro dei grandi romanzi russi al folklore della sua terra d'origine.»AvvenireQuesto romanzo non è solo uno squarcio su un periodo della storia russa, né è soltanto la storia straordinaria di un amore filiale forte come pochi nel panorama letterario contemporaneo. Zuleika apre gli occhi è la Storia nella storia, in una miscela talmente rarefatta e intensa da catapultarci fuori del tempo, fra antichi usi, sopraffazioni radicate, una suocera-arpia, un marito-despota e Zuleika-Cenerentola. Difficile credere che dietro a questo osannato e pluripremiato romanzo-rivelazione ci sia una scrittrice esordiente, ma così è: al suo debutto letterario, Guzel' Jachina riesce nell'intento di innestare nelle spire sovietiche di una Storia devastante come fu la dekulakizzazione degli anni Trenta del Novecento (con le sue centinaia di migliaia di deportati) la piccola – banale, ma esemplare – vicenda di una donna come tante. Altrettanto difficile è credere che possa averlo fatto con una scrittura che il romanzo storico, pur se sui generis, mai aveva conosciuto. Intima e distesa, la narrazione ricorda la voce calda e profonda dei 'fuori campo' dei vecchi film epici; sapide e affilate, le descrizioni introducono in una realtà altra nel tempo e nello spazio senza nulla concedere all'esotismo da cartolina; fresca nonostante l'argomento rovente, agile nonostante il piombo degli eventi narrati, visiva, cinematografica quasi (e dalla cinematografia viene infatti l'autrice), la scrittura offre con una leggerezza quasi straniante l'orrore di ciò che accade. In mezzo all'orrore, tuttavia, si accende una luce: quella ‘bontà illogica', quell'‘umano nell'uomo' che si ostina a sopravvivere anche là dove dell'umanità sembra non restare più traccia.Fra la neve delle lande russe più desolate si fa dunque strada un'eroina indimenticabile, degna erede delle grandi donne della letteratura russa.

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