Leon Bloy eBooks
eBooks di Leon Bloy di Formato Mobipocket
Léon Bloy nasce a Perigueux, in Francia, nel 1846. Cresciuto in una famiglia borghese, dopo un’adolescenza solitaria e travagliata, si trasferisce a Parigi all’età di 18 anni. Qui subirà una trasformazione radicale: spregiudicato anticlericale con toni decadenti da poeta maledetto, si converte in fervente cattolico, vicino all’ascetismo. Politicamente controrivoluzionario e conservatore, non aderì mai a nessun tipo di partito politico, per il suo convinto disprezzo nei confronti della politica attiva. Muore nel 1917. Le sue opere riflettono una profonda devozione alla Chiesa cattolica, mosse da un ardente desiderio dell’Assoluto. Tuttavia i suoi scritti sono caratterizzati da toni violenti, tanto da valergli la nomea di integralista religioso. È stato d’ispirazione ad autori come Ernst Jünger, Jorge Luis Borges ed Henri Bergson. È stato anche citato nella prima omelia di Papa Francesco e in altre occasioni dal pontefice.
Esegesi dei luoghi comuni. E-book. Formato Mobipocket Léon Bloy - Piano B Edizioni, 2015 -
Ecco l’"Esegesi dei luoghi comuni" del “terribile” Léon Bloy, mistico, infaticabile “giustiziere” dei contemporanei, caustico e livoroso critico della modernità. L’Esegesi dei luoghi comuni è una tra le opere più impressionanti e dure di tutta la letteratura europea del Novecento. Un libro senza mezze misure né peli sulla lingua, dove le frasi fatte, i luoghi comuni, la sciocca banalità dei contemporanei è svuotata di ogni pretesa assennatezza o presunto buonsenso: "Niente e' assoluto, tutto e' relativo"; "Gli affari sono affari"; "Nessuno al mondo e' perfetto"; "Sono come San Tommaso"; "Solo la verita' offende"; "Il denaro non fa la felicità, ma..."; sono solo alcuni dei modi di dire attraverso cui Bloy demolisce il mondo e il tempo del borghese.Attraverso l’interpretazione di centottantatré luoghi comuni, Bloy da vita a qualcosa più di un “semplice” sciocchezzaio o di un “moderno” bestiario sulla banalità del mondo contemporaneo: l’Esegesi vuole essere un’opera di radicale smascheramento delle falsità e delle ipocrisie su cui si fonda la società moderna. È infatti contro il borghese, suo nemico designato, che Bloy e la sua Esegesi si scatena: egli è per Bloy la mortificazione stessa della parola e del pensiero, schiacciato dalle sue merci, dalla sua meschinità, dalle sue formulette di presunta saggezza quotidiana. E la ferocia con cui aggredisce i loro affetti più cari – il denaro, gli affari, la ricchezza – le loro inespresse, malcelate fedi – la tecnica, la salute, l’intrattenimento – fa crollare tutto il mondo del borghese sotto i colpi dell’invettiva viscerale e oltraggiosa di quest’opera insolitamente affascinante – ostile.Il misticismo ispirato, che a tratti diviene addirittura violento, esasperato, il richiamo costante all’Assoluto come irriducibile termine di confronto attraverso cui intendere il mondo e il tempo del borghese è infatti elemento ineliminabile in tutta l’opera e la biografia di Bloy. E l’Esegesi del “terribile” reazionario Bloy, rappresenta ancora oggi, nonostante l’“inattualità” – e la diffidenza – che ha da sempre accompagnato l’autore e l’opera in questione, la difesa di un modo e un tempo del pensiero irriducibile a ogni etichettatura; e a una lettura odierna rimane intatta e non di rado ancor più pregnante la portata disperatamente morale e filosofica – mai moralistica – della sua critica radicale alla società, all’umanità stessa e al suo orizzonte di progresso.