Lorenzo Fioramonti eBooks
eBooks di Lorenzo Fioramonti di Formato Pdf
exMinistro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è professore ordinario di economia politica e direttore del Centro studi sull’innovazione nella governance all’Università di Pretoria. È inoltre professore straordinario alla School of Public Leadership dell’Università di Stellenbosch (Sudafrica), docente presso il Centre for Social Investment dell’Università di Heidelberg ed è associato all’Università delle Nazioni Unite. È autore e coautore di diversi volumi, e suoi contributi sono stati pubblicati da New York Times, The Guardian, Harvard Business Review, Die Presse, Financial Times, Das Parlament, Der Freitag e Foreign Policy.
Presi per il Pil: Tutta la verità sul numero più potente del mondo. E-book. Formato PDF Lorenzo Fioramonti - L'asino D'oro Edizioni, 2017 -
Siamo circondati da statistiche sulla crescita economica. Quando salgono, tutti a celebrare. Quando scendono, si scatena il panico. Un numero in particolare detta legge nelle società contemporanee: il Prodotto interno lordo (Pil). I governi si inchinano ai suoi dettami, incentivando consumi a ogni costo, anche quando ciò significa la distruzione dell'ambiente e l'aumento delle disuguaglianze. I media lo osannano come l'indicatore principe del benessere di una nazione. Ma cos'è davvero il Pil? Chi ci guadagna quando cresce e chi ci rimette? Lorenzo Fioramonti svela tutti i segreti del 'numero più potente del mondo'. Quei segreti che molti economisti e politici non vogliono farci conoscere. Con una narrativa chiara e accattivante, l'autore racconta per la prima volta la storia del Pil e di come i suoi stessi creatori abbiano messo in guardia la politica sull'uso indiscriminato che se ne può fare. Presi per il Pil analizza pioneristicamente le falle, le omissioni e le conseguenze politiche di un modello di crescita che sta distruggendo il mondo.
Un'economia per stare bene: Dalla pandemia del Coronavirus alla salute delle persone e dell’ambiente. E-book. Formato PDF Lorenzo Fioramonti - Chiarelettere, 2020 -
“Fioramonti fa parte di una nuovagenerazione di studiosi senza pregiudizi,così ha capito che l’economianon esiste senza la società, la natura e la politica.L’economia pura è un’illusione tecnocratica.”Jean-Paul Fitoussi “Cresciuto nell’estrema periferia romana,ho dovuto lasciare l’Italia per realizzarei miei progetti di ricerca. Ma ora basta:i giovani sono la nostra più importante risorsa,non possiamo più tollerare che siano costrettiad andarsene per costruirsi un futuro.”Lorenzo Fioramonti La testimonianzadi un politico fuori dal coro,che ha posto la scuola e la ricercaal centro del suo impegno civile La vera sfida dell’epoca contemporanea è governare gli effetti delle crisi ambientali e sanitarie. Da oltre un decennio l’ex ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Lorenzo Fioramonti lavora a un modello di “economia per stare bene”, la wellbeing economy, che pone al centro la qualità della vita delle persone e degli ecosistemi: i due aspetti infatti sono interconnessi e costituiscono la base di qualunque prospettiva di progresso umano.Fioramonti indica diverse strade da percorrere. A cominciare dalla scuola, cenerentola di tutti i governi italiani, e ora, in seguito alla pandemia, ancora più fragile, mentre invece dovrebbe essere la protagonista principale della ripartenza. Senza istruzione adeguata non c’è futuro. Parola di un ministro che, per assicurare maggiori fondi alla formazione e alla ricerca, ha proposto un “fisco intelligente”, capace di incoraggiare consumi positivi per la salute e per l’ambiente e tassare quelli nocivi.L’era del Pil è finita. Serve un nuovo modello di crescita, che non produca i disastri sociali e ambientali degli ultimi decenni. Servono governi più innovativi, che abbiano il coraggio di sperimentare politiche economiche basate sulla sostenibilità. E imprese capaci di creare non solo profitto, ma anche benessere sociale e ambientale. Abbiamo gli strumenti e le tecnologie per rilanciare il paese e, con esso, il resto d’Europa. Ci vuole la volontà di farlo. Siamo noi a governare l’economia, non il contrario.