Luciano Sesta eBooks
eBooks di Luciano Sesta di Formato Pdf
Luciano Sesta insegna Filosofia e Storia nei Licei Statali e Antropologia filosofica e Bioetica all’Università di Palermo. Co-dirige la rivista Studium Philosophicum e fa parte del comitato di redazione delle riviste Anthropologica e Filosofia e teologia. Ha pubblicato numerosi saggi nell’ambito dell’etica fondamentale, della bioetica e della teologia morale. Di recente ha curato Philosophical Essays on Language, Ontology and Science (con G. Licata, Franco Angeli 2013), La città di Antigone. Etica, diritto naturale e persona in R. Spaemann (Orthotes 2015) e La filosofia e le chiavi della prigione. Libero arbitrio e imputabilità fra neuroscienze e diritto (in Il campo della metafisica, Palermo University Press 2017).
Il ritorno di Ares: Una prospettiva etico-politica su guerra e pace in Ucraina. E-book. Formato PDF Luciano Sesta - Inschibboleth Edizioni, 2024 -
Dopo la fine della Guerra Fredda, non soltanto la Russia di Putin, ma anche l’Occidente pacifista e democratico non ha mai smesso di ricorrere alle armi ogni qual volta lo ha ritenuto necessario. Per capire la crisi ucraina non ci si può dunque limitare all’accertamento delle responsabilità di chi l’avrebbe provocata (Putin, la Nato o le politiche di Kiev verso le minoranze russofone), ma occorre spingersi oltre, rimettendo in discussione l’idea che gli attuali belligeranti invocano a comune sostegno delle loro opposte ragioni, ossia la tradizionale dottrina dello ius ad bellum. È alla luce di questa dottrina, infatti, che è possibile giustificare il ricorso alla violenza militare: o per sanare una situazione che si ritiene iniqua (così Mosca) o come legittima difesa nei confronti di un ingiusto aggressore (così l’Occidente). Dopo aver offerto una breve ricostruzione geo-politica del conflitto in corso e attingendo al dibattito filosofico-morale sui conflitti armati, l’Autore propone una prospettiva di disarmo ideologico, in cui l’idea di “guerra giusta” venga sottoposta a una radicale decostruzione, nell’auspicio che sulle ragioni delle armi prevalgano, infine, le armi della ragione.