Lucio Rizzica eBooks
eBooks di Lucio Rizzica di Formato Mobipocket
Serse Coppi, l’angelo gregarioFratello di sangue e di vento. E-book. Formato Mobipocket Lucio Rizzica - Infinito Edizioni, 2019 -
Fu un silenzioso, intimo, speciale rapporto di mutuo soccorso quello che legò Fausto e Serse Coppi anche nel corso della loro storia sportiva. Una naturale e speciale relazione che non si esauriva una volta scesi dai pedali. Serse era per Fausto non solo il fratello minore da istruire ma forse per davvero l’unica persona sulla quale poter fare affidamento anche nel privato. E Fausto per Serse era non solo il fratello campione, ma era sangue del suo sangue, a cui sentiva di dover coprire le spalle per affettuosa devozione e un infinito rispetto fraterno mai sfociato in rivalità o gelosie. Serse voleva molto bene a Fausto e ne desiderava ogni felicità.Serse era il quinto dei fratelli Coppi, il più piccolo. Sembrava la copia esatta di Fausto, tanto si somigliavano. E del campionissimo era assieme l’angelo e il gregario, soprattutto nelle leggendarie sfide contro un altro indimenticabile fuoriclasse, Gino Bartali. Serse morì per le conseguenze di una brutta caduta, avvenuta infilando una ruota in un binario del tram durante un Giro del Piemonte. Aveva appena ventotto anni. Quel triste giorno di giugno del 1951, mentre Serse spirava, Fausto si aggirava per i corridoi della clinica Sanatrix di Torino come un leone in gabbia. L’Airone aveva gli occhi al cielo trasfigurati dal pianto. Non faceva che ripetersi disperato e a denti stretti: “Aveva ragione mamma… non avremmo mai dovuto correre…”.“Da ragazzino vidi una foto che mi rimase stampata nella memoria come un’icona e mi rese familiare l’immagine di Serse. Era la foto che lo ritraeva dopo la vittoria nella Parigi-Roubaix del 1949, appena sceso di bicicletta: due occhioni fra l’incredulo e lo spiritato, in un’esplosione di gioia incontenibile”. (Felice Gimondi)“Quella di Serse fu un’esistenza intensa ma fortemente e amaramente contraddistinta dal destino. Per raccontare la quale, in assenza di un prestigioso palmarès di trionfi e roboanti imprese, sono necessarie una buona dose di misura e tanta delicatezza. Che a Lucio Rizzica davvero non mancano”. (Riccardo Magrini)“Adesso che sono grande, papà, penso che tu, Serse, Ettore e quella schiera di ragazzi che hanno chiamato e chiamano ancora ‘gli angeli di Coppi’, eravate fratelli. Che tu di fratelli ne avevi a iosa. Fratelli di sangue. Sangue del ciclismo. Quel ciclismo. Che non tornerà più”. (Marco Carrea)
BehindOgni medaglia ha il suo rovescio. E-book. Formato Mobipocket Lucio Rizzica - Infinito Edizioni, 2018 -
Dietro ogni medaglia, olimpica o di quartiere, ci sono sogni, speranze, sudori, amarezze, autodistruzioni, rinascite. Dietro ogni medaglia ci sono scelte giuste o sbagliate, momenti giusti o sbagliati, giorni lieti o infausti. Dietro ogni medaglia ci sono individui, di ogni genere, etnia, lingua e colore, e dietro ogni individuo c’è una vita, il ritratto di un’esistenza felice o bruciata. Behind è il racconto di un’umanità che ruota attorno al mondo dello sport. Perché ogni medaglia, bello o brutto che sia, ha sempre il suo rovescio.“Behind (in italiano “dietro”, “la parte nascosta”) è il frutto di una ricerca nel mondo dello sport con l’attenzione concentrata sui protagonisti di un Dio minore. Uno scandaglio puntato non alle facce da copertina ma alle storie, cercate e scovate con amore e con passione travolgente”. (Marco Francioso)“Non troverete narrazioni epiche con eroi vincenti e non aspettatevi redenzioni personali grazie alla sconfitta. Viaggerete sulle ali di queste storie incontrando tanta umanità, da ogni parte del globo”. (Andrea Zorzi)
Proprio come una cometaStoria della Chapecoense e della Superga d’America. E-book. Formato Mobipocket Lucio Rizzica - Infinito Edizioni, 2017 -
Il 28 novembre 2016, mentre si avvicinava all’aeroporto José Maria Cordoba di Medellín, in Colombia, il volo 2933, un quadrimotore della compagnia boliviana LaMia, precipitava al suolo. A bordo, 77 persone. Di quei passeggeri, 21 erano giornalisti e 48 erano membri del club calcistico brasiliano Chapecoense, che volava verso la finale della Coppa Sudamericana contro il Nacional, la partita più importante della sua storia. Solo sei i superstiti: tre calciatori, due membri dell’equipaggio e un reporter. Un evento molto simile alla tragedia di Superga del 4 maggio 1949, nella quale perì l’intera squadra del Grande Torino. Dei granata è stato scritto tutto. Della Chapecoense poco o nulla. Questo libro prova a rendere giustizia a chi ha fatto negli anni la storia della Chapecoense, un esempio di lungimiranza, di gruppo, di tenacia. Il tecnico Caio Junior, nella sua ultima intervista prima di partire, aveva detto: “Se morissi oggi, morirei felice”. A giudicare dai selfie scattati a bordo poco prima del disastro, tutti avevano in volto il sorriso di chi, al di là di qualunque destino, sa già che sarà per sempre un vincitore…“Questo libro è un autentico atto d’amore, oltre che una bella pagina di giornalismo. Lucio Rizzica, che ricorda anche gli eroi del Grande Torino, scomparsi nella tragedia della Basilica di Superga il 4 maggio 1949, ha scritto della Chapecoense intingendo l’inchiostro nella memoria, nella ferita e nel domani. Perché l’avventura, con una cicatrice perenne nelle vene, continua. Anche, e soprattutto, per chi se ne è andato in una notte di fine novembre. Per sempre avvolto dal mito”. (Darwin Pastorin)“I ragazzi della Chapecoense caduti sono, per noi del Toro, quelli del Grande Torino. Per questo ancor più grande commozione mi ha preso nel sapere che uno dei calciatori scomparsi sarebbe presto diventato padre. La storia del bimbo in arrivo e la mia, unite dal medesimo, incredibile destino”. (Franco Ossola)“Le pagine di Rizzica sono una guida sicura alla scoperta del pianeta Chape, dei suoi protagonisti, delle loro storie, di questo piccolo pezzo di calcio brasiliano che contiene in sé ogni storia, ogni realtà, la più tragica delle oscure fantasie. Altre pagine e altre parole, invece, quelle proprie di inquirenti e giudici, dovranno consegnarci prima o poi una verità, che non potrà cancellare le lacrime, ma almeno dare loro un senso. (Dario Ricci)