Luigi De Rose eBooks
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Tradizioni popolari in terra di Calabria: analisi socio antropologica. E-book. Formato PDF Luigi De Rose - Nuova Santelli Edizioni, 2013 -
Con questo lavoro, non facile, per le notevoli problematiche, che di volta in volta, emergevano, mi sono imposto, con buona volontà, di affrontare il “sistema” delle credenze popolari, come “fenomeno sociale”, in un quadro di riferimenti storici, antropologici, filosofici, statistici e letterari. Esiste una vasta letteratura, con critica rigorosa, risalente, in particolare, al diciottesimo secolo, scaturita dalle diverse correnti di pensiero di accademici napoletani, in materia di jettatura e di altre “credenze”. Nelle Biblioteche della storica città di Napoli, ho attinto e analizzato, un prezioso patrimonio, per la ricchezza di contenuto, e di analisi in tema di superstizioni. Lo studio di un argomento, tanto è più pregevole, quanto più, si immerge in un crogiuolo di approfondimenti mirati e funzionali, all'insieme ed alla dimensione di sistematicità. Nella programmazione mentale del libro, non mi sono proposto, in pienezza di spirito e coscienza, di elaborare una mia teoria da riferire “al credere o non credere” alle superstizioni. Ritenendo che ogni persona è un universo, e che, le “tradizioni” sono state tramandate dai nostri Padri, con le loro singole microstorie di cui al loro Paese Natio, ho voluto sottrarmi a qualsiasi pregiudizio intellettuale. La storia deve tenere accesa la luce degli Avi. La libertà di manifestare il proprio pensiero, purchè non dirottato verso forme di violenza al Prossimo, assume la veste di diritto naturale fondamentale. Per quanto mi riguarda, (cioè il mio pensiero), l'unica verità è Dio, con il suo sistema di valori etico-morali e religiosi. Sin da piccolo ho ascoltato, sia dai miei genitori che dai vicini di quartiere (u vicinanzu), frasi, detti e discorsi riferiti alle varie credenze. In verità, tali superstizioni, più volte assunte alla cronaca del giorno, sono state considerate, da me, come fonti antiche di conoscenze, appartenenti alle “tradizioni popolari” (voci del popolo), non hanno suscitato timori o condizionamenti. Con il passare degli anni, ho voluto “saperne di più” al fine di soddisfare ogni mia curiosità culturale.
Le dominazioni in Calabria. Analisi storico - linguistica. E-book. Formato PDF Luigi De Rose - Nuova Santelli Edizioni, 2012 -
Questa prefazione parte dall’assunto di Antonio Gramsci, per il quale essa consiste in “Brevi cenni sull’Universo”. Certamente lo studio di Luigi De Rose aggiunge un tassello molto importante e significativo al vasto mosaico della Storia della nostra terra di Calabria. Questo libro ha una precisa motivazione perché nasce da un’ esigenza “a caldo” puramente affettiva e culturale fondata sulla base di un’ attenta ed accurata lettura ed analisi di testi. Dall’esame del libro appare del tutto superata quella forma scolastica che indugia e si attarda in intellettualistiche e minuziose indagini senza il merito di aprire nuovi orizzonti per la ricerca ; si evince, anzi, lo sforzo di rendere più chiari concetti oscuri e di aprire nuovi varchi alla conoscenza della storia calabrese. Infatti, si avanza anche l’ipotesi della sepoltura del re Alarico, lungo le rive del fiume Crati, a nord di Cosenza, in direzione Rose. Lo studio scientifico approda sempre al controllo critico e alla verifica dei risultati attraverso una riflessione metodologica sui dati offerti dalle fonti storiche esaminate. L’autore, nella piena consapevolezza della difficoltà di fornire una sintesi completa ed esauriente del lungo percorso storico –linguistico, che è compreso nel suo lavoro, ha affrontato tale ricerca con coraggio, con umiltà, con passione e serietà. Il risultato ottenuto è senz’altro ottimo perché ci troviamo di fronte un’opera di divulgazione scientifica nel pieno rispetto della scienza, senza alcuna enfasi campanilistica o dogmatismo pur in presenza di impegno nella ricerca e nella riflessione critica. Lo studio abbraccia diversi momenti tipici della storia calabrese, a partire dalla colonizzazione greca fino alla dominazione spagnola. Questo lungo arco di tempo viene scandito in diverse periodizzazioni : l’occupazione romana, il cristianesimo, le invasioni barbariche, il periodo bizantino, saraceno, normanno, svevo, angioino, aragonese, albanese, spagnolo. Ogni evento viene esaminato nelle sue implicazioni storico – politiche ed economico – sociali. Il tutto viene filtrato, infine, attraverso l’analisi storico – linguistica. Dallo studio generale si approda, in ultimo, alla nascita e allo sviluppo del dialetto di Rose con un ampio Dizionario a corredo del testo.
Dizionario storico della terra di Calabria. E-book. Formato PDF Luigi De Rose - Nuova Santelli Edizioni, 2012 -
Luigi De Rose non è nuovo a operazioni culturali del genere, poiché nel 2004 pubblicò il volume Le dominazioni in Calabria – analisi storicolinguistica. Ora si cimenta con quest’altro lavoro storico-linguistico che parte dalla Calabria per approdare, come il precedente, al suo paese natale: Rose, a cui l’Autore è legato da vincoli di affetto straordinari. Rose è un piccolo paese presilano che si affaccia a terrazza, quasi una roccaforte, sul sottostante piano della valle media del Crati. La sua lingua, o se vogliamo il suo dialetto, proprio per la sua posizione geografica, si è ben conservato nel tempo, anche se, come fa notare De Rose, negli ultimi quarant’anni ha subito l’influenza di Cosenza. La velocità delle comunicazioni ha sicuramente determinato un cambiamento linguistico, come ad esempio (è sempre De Rose a sottolinearlo) la vocale “o”, molto insistente nel lessico rosetano, si è lentamente trasformata in “a”; ma è ancora riscontrabile nella parlata di qualche anziano. Ora, per quanto ben conservata, una lingua non è un organismo statico, è in continuo movimento ed evoluzione. De Rose ne è così consapevole che in questo suo pregevole studio linguistico ha avvertito la necessità di aggiungere l’aggettivo “storico” al sostantivo “dizionario”. Egli è inoltre consapevole che il dialetto non è “una degenerazione della lingua italiana” (cfr. p.7), se è vero che la nostra lingua attuale derivi dal fiorentino; certo un fiorentino nobilitato dai grandi scrittoti toscani del Trecento,