Medusa Luciano eBooks
eBooks di Medusa Luciano di Formato Mobipocket
Chicchi di grano. E-book. Formato Mobipocket Luciano Medusa - Herkules Books, 2018 -
I libri di storia narrano di “grandi uomini” e di grandi eventi; la storia di Domenico racconta alcuni di questi, ma visti dagli occhi e tatuati sulla pelle di un “anonimo” che, malvolentieri partecipa alla “Prima guerra mondiale”, costretto, emigra in America, soffre il fascismo, subisce la “Seconda guerra mondiale”, va avanti con fatica nel dopoguerra. Domenico è un “chicco di grano”, in quel piatto in cui insieme a tutti gli altri rappresenta la “storia”. “Chicchi di grano” è una storia vera. Domenico, nato nel 1898 e morto nel 1964 vive un periodo storico di profonda e sostanziale trasformazione per l’Italia. La sua povertà, un po’ imposta e un po’ voluta, lo induce a mettere a frutto tutta la sua fantasia, il suo estro, la sua voglia di vivere per poter rimanere sempre e comunque un buon marito e un responsabile padre, al punto da rappresentare un esempio da imitare per i figli ed i nipoti. Uno di questi nipoti ne resta così affascinato che, sfruttando i ricordi da bambino, sente il dovere di raccontare di lui. Tutto parte da un nefasto giorno, il 21 agosto 1962, quando nel sud, con epicentro in Irpinia, si scatena un tremendo terremoto. La famiglia di Domenico si riunisce nel cortile del caseggiato e nell’attesa che il “mostro” si fosse calmato, il nonno racconta della sua vita, delle sue peripezie e delle sue furberie attuate con l’unico scopo di sopravvivere insieme a tutta la sua famiglia.
La reliquia. E-book. Formato Mobipocket Luciano Medusa - Aletti Editore, 2015 -
Nulla è irrisolvibile per Pepp’ ‘o mieze prevete, un sacrestano di una parrocchia di provincia costretto nel suo ruolo dal provincialismo, dall’ignoranza, dalla superstizione, dalla grettezza e dal “salviamo le apparenze”. In una micro-società votata più al sembrare che all’essere, spesso si è costretti, per la mera sopravvivenza, ad industriarsi affinché tutto possa sembrare “normale”, anche se a farne le spese è la “verità”. Peppe, in fondo, non fa altro che aiutare, a suo modo, i suoi compaesani a sopportare “…su questa schifezza di faccia della terra, abbiamo tutti quanti, comm’aggia dicere? Una forza di gravità che ci scamazza in terra. Nun ‘e vvedite ‘e facce d’‘a ggente? Camminano purtanne stu peso ‘ncuollo. Nu peso che c’acchiappa quando nasciamo e ce lascia quanno murimme: una penitenza continua.” Luciano Medusa (Afragola 16 marzo1958) inizia a dedicarsi alla musica e allo spettacolo già da piccolo; studia chitarra e pianoforte; all’età di sedici anni, per caso, si dedica al teatro, interpretando, il suo primo personaggio: Placido; servitore di Pulcinella in “’Nu surdo, dduje surde, tutte surde!” di Antonio Petito. Da allora non ha potuto fare più a meno del Teatro. All’amore per la Musica si unì quello per il Teatro e, sfruttando, la sua, prolifera creatività, scrisse dei musical: “Napule: storia e canzoni.”, “‘Na noce dint’ ‘o sacco…”, “Viene… viene!” con musiche originali scritte da lui stesso, “Cercasi disperatamente un cuore”, Clementina… Clementine”, “Andrea: inciuci e intrighi al Salone Margherita”. Rimanendo sempre affascinato dal genere musical si dedicò, però, anche alla prosa, scrivendo per compagnie rinomate e attori famosi del teatro napoletano: “Caffè corretto”, “West Naples Story”. Alcune sue commedie sono state rappresentate, addirittura, a Basilea e tradotte in siciliano per rappresentarle a Catania. Ne ha all’attivo, per adesso, ben trentacinque. Dirige, attualmente, il Teatro Scarpetta, in cui rappresenta con una sua compagnia le commedie che man mano scrive. Di una sua commedia: “La reliquia di S. Giacinta”, visto il successo e le continue richieste di repliche dal numeroso pubblico che lo segue, ne ha voluto fare un romanzo: “La reliquia”, con l’auspicio che, questo, sarà il primo di una lunga serie.