Paola Bellone eBooks
eBooks di Paola Bellone di Formato Epub
Paola Bellone, titolo di avvocato nel cassetto, è vice procuratore onorario a Torino dal 2002. Ha collaborato con l'agenzia editoriale "la Vespina", come redattrice del "Foglio dei Fogli". È autrice di articoli on-line sul precariato nella giustizia per "Possibile" e "Questione Giustizia", delle biografie dei malavitosi pubblicate nel Catalogo dei viventi 2009 di Giorgio Dell'Arti e Massimo Parrini (Marsilio) e sul sito www.cinquantamila.it e coautrice di Precari (fuori)legge. Ogni giorno in tribunale (Round Robin 2013).
Precari (fuori)legge. Ogni giorno in tribunale. E-book. Formato EPUB Paola Bellone - Round Robin Editrice, 2013 - Fuori Rotta
Un fuoco di fila di storie, di processi celebrati nel Tribunale di Torino. Storie incredibili, ma vere, a volte grottesche. Ne nasce uno spaccato della società italiana, volto a spiegare ai lettori di che cosa si occupa, anche, la Giustizia penale in Italia. Gli autori sono pubblici ministeri precari, impegnati a lavorare ogni giorno in tribunale. Noti negli uffici giudiziari come 'VPO' (vice procuratori onorari), titolo dal sapore balzacchiano, salvo scoprire che a loro non spetta alcun onore, ma solo oneri. L'oggetto della denuncia è più incredibile delle storie raccontate: la precarietà nella magistratura. Dove al male dell'ingiustizia sociale (vittime i magistrati onorari in quanto lavoratori non riconosciuti come tali dallo Stato che servono), si aggiunge la totale negazione della funzione di garanzia della magistratura. Scopo provocatoriamente dichiarato del libro, raccogliere fondi per finanziare l'iniziativa giudiziaria degli autori: fare causa allo Stato per ottenere 'l'erogazione del trattamento di quiescenza', vale a dire la pensione.
Tutti i nemici del Procuratore: L'omicidio di Bruno Caccia. E-book. Formato EPUB Paola Bellone - Editori Laterza, 2017 -
26 giugno 1983. Alcuni sicari uccidono a colpi di pistola il Procuratore capo di Torino. Il delitto viene archiviato come omicidio di 'ndrangheta, ma le indagini portano alla luce una fitta trama di relazioni pericolose tra esponenti della criminalità organizzata, indagati eccellenti delle inchieste 'scandalo' coordinate da Bruno Caccia e – ciò che è più grave – pezzi della magistratura. Un capitolo sconcertante della recente storia giudiziaria italiana, su cui pesano i silenzi del CSM. Bruno Caccia fu ucciso dalla 'ndrangheta, senza alcun dubbio. Ma nell'anomala vicenda dell'unico omicidio di un magistrato commesso da un'associazione mafiosa nel Nord Italia rimangono molte ombre. Come sancì la seconda sentenza di appello per il delitto, infatti, e come confermò la Cassazione, il Procuratore fu ucciso in quanto «ostacolava la disponibilità altrui», cioè la disponibilità di altri magistrati verso i malavitosi. Esistono dunque, al di là degli esiti processuali, ben più ampie responsabilità che spiegano anche l'oblio a cui la vicenda è stata destinata. Il libro passa in rassegna le inchieste aperte da Caccia e prende in esame documenti inediti e nuove testimonianze. Quello che emerge è una fitta trama di relazioni pericolose tra alcuni magistrati, alcuni esponenti della criminalità organizzata e gli indagati nelle inchieste 'scandalo', che in quel terribile 1983 coinvolgevano esponenti delle istituzioni, Guardia di Finanza, massoni. La magistratura nel suo insieme ha avuto in questa vicenda – secondo l'autrice – responsabilità gravissime. È arrivato il momento di riconoscerle.