Philippe Chenaux eBooks
eBooks di Philippe Chenaux di Formato Mobipocket
Le Saint-Siège, les eglises et l'Europe. / La Santa Sede, le chiese e l'europa.Études en l'honneur de Jean-Dominique Durand / Studi in onore di Jean-Dominique Durand. E-book. Formato Mobipocket Philippe Chenaux - Edizioni Studium S.R.L., 2019 -
Historien, chrétien, citoyen engagé… Les visages publics de Jean-Dominique Durand sont divers et, si ce volume d’hommage concerne d’abord sa profession d’historien, le lecteur ne peut pas oublier les autres dimensions de l’homme qui se joignent pour dessiner sa personnalité et porter son itinéraire, sans confusion des objets, mais aussi sans dissociation, en tension féconde. L’Italie, la papauté, la démocratie chrétienne, l’Europe, ses penseurs et ses cultures, le catholicisme français, et surtout son pôle lyonnais, doté d’une forte identité sociale, les lignes directrices de son oeuvre sont fermes, qui n’empêchent pas un renouvellement incessant, débouchant sur un bilan impressionnant. De cette fécondité scientifique témoignent les nombreux chercheurs (près de cinquante) qui ont participé à ce volume d’hommage. Jean-Dominique Durand est Professeur émérite d’Histoire contemporaine à l’Université Jean Moulin – Lyon 3. Il y a fondé à Lyon l’Institut d’Histoire du Christianisme, qu’il a dirigé de 1989 à 1999. Il a enseigné dans des Universités étrangères, notamment à Rome, à la LUMSA et à l’Université pontificale du Latran. Il a été Conseiller culturel de l’Ambassade de France près le Saint-Siège, et Directeur de l’Institut culturel français de Rome de 1998 à 2002. Il est membre de divers comités scientifiques ou comités de rédaction en France et à l’étranger. Storico, cristiano, cittadino impegnato… I volti pubblici di Jean-Dominique Durand sono molteplici, e se questo volume vuole rendere omaggio in primo luogo alla sua professione di storico, il lettore non può tuttavia dimenticare gli altri aspetti dell’uomo che delineano ulteriormente la sua personalità e che contribuiscono a tracciarne l’itinerario umano e professionale, senza confusioni né contraddizioni, sempre in tensione feconda. L’Italia, il papato, la Democrazia Cristiana, l’Europa, i suoi pensatori e le sue culture, il cattolicesimo francese e soprattutto il suo polo lionese, dotato di una forte identità sociale: le linee direttrici dell’opera di Durand sono solide e al tempo stesso arricchite da un rinnovamento incessante, che porta ad un bilancio impressionante. Jean-Dominique Durand è Professore Emerito di Storia contemporanea all’Université Jean Moulin-Lyon 3. Ha fondato a Lione l’Istituto di Storia del Cristianesimo, che ha diretto dal 1989 al 1999. Ha insegnato presso numerose università straniere fra cui spiccano, a Roma, la LUMSA e la Pontificia Università Lateranense. Ha ricoperto il ruolo di Consigliere culturale dell’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede, e di Direttore dell’Istituto Culturale Francese di Roma dal 1998 al 2002. È membro di diversi comitati scientifici e di redazione in Francia e all’estero. En couverture: Gino Severini, Les deux colombes, 1926, Tempera sur carton, 59,5x66,5 cm. Maquette pour un motif décoratif de l’église de Semsales. Cercle d’études Jacques et Raïssa Maritain
Un'Europa vaticana? Dal piano Marshall ai Trattati di Roma . E-book. Formato Mobipocket Philippe Chenaux - Edizioni Studium S.R.L., 2017 -
In un editoriale non firmato del 27 marzo 1957, «L’Osservatore Romano» parlava dell’«avvenimento politico più importante e più significativo della storia moderna della Città eterna». A sessant’anni di distanza dalla firma dei Trattati di Roma (25 marzo 1957), il presente volume indaga sul contributo della Santa Sede e degli ambienti cattolici (vescovi, preti, religiosi, movimenti e associazioni laicali, partiti di ispirazione democristiana) alla nascita delle prime istituzioni europee (Consiglio d’Europa, CECA, CED, CEE). L’Unione europea è stata vista per un lungo tempo come un “club cristiano”, quando non come una “impresa del Vaticano”. All’inizio degli anni Cinquanta il mito di un’“Europa vaticana” ha conosciuto una singolare fortuna. Nel suo Journal du septennat (1951), il presidente della Repubblica francese Vincent Auriol ricordava «la triplice alleanza, Adenauer, Schuman, De Gasperi, tre tonsure sotto lo stesso zucchetto». Se questo studio da un lato ridimensiona il ruolo svolto dai cattolici nella costruzione dell’Europa unita sul piano istituzionale tra il 1947 e il 1957, dall’altro tende a dimostrare l’apporto decisivo della Chiesa di Pio XII come forza transnazionale nella diffusione di un autentico “spirito europeo” dopo la seconda guerra mondiale. Di fronte al rischio di una frammentazione dell’Europa e del ritorno dei nazionalismi mortiferi della prima metà del secolo scorso, si fa sentire, viva ed urgente più che mai, la necessità di “reiventare l’Europa” ritornando al messaggio dei Padri Fondatori.