Silvano Dragonieri eBooks
eBooks di Silvano Dragonieri di Formato Epub
A Berlino che giorno è. E-book. Formato EPUB Silvano Dragonieri - Wip Edizioni, 2015 -
Amicizia, amore, passione calcistica. Sono i tre ingredienti che rendono A Berlino che giorno è un romanzo senza tempo, nonostante l’ambientazione negli anni Ottanta. In un crescendo avventuroso e sognante, il filo che lega Bari, metafora della “provincia” meridionale smargiassa e la Berlino ancora divisa dal Muro, guida il lettore alla scoperta di se stesso, miscelando memoria e sentimenti con stile sapiente e scevro da orpelli retorici. Il carattere schietto e talvolta persino ruspante dei personaggi tratteggiati dalla penna di Dragonieri tradisce all’inizio la loro complessità e il tormento che emerge solo gradualmente, in un crescendo di colpi di scena che tuttavia non scalfisce quel legame amicale così forte e così radicato nella cultura italiana da resistere a ogni buriana, capace di trascendere persino gli scossoni dei trasognati innamoramenti post-adolescenziali. Il contesto, variegato e anch’esso set ideale per repentine zoomate o audaci primi piani, accompagna l’incedere del viaggio, nucleo centrale del libro, accostandosi agli stati d’animo senza indulgere nella tentazione di assecondarli strumentalmente con i propri colori e senza unire il proprio rumore di sottofondo all’inconfondibile colonna sonora mixata dall’autore-Dj.
Silvia lo sai. E-book. Formato EPUB Silvano Dragonieri - Wip Edizioni, 2015 -
Bari, dicembre 1984. Maurizio è un giovane insegnante alla soglia dei trent’anni che, dopo una serie di eventi avversi, cade in una profonda depressione e tenta il suicidio. Un inaspettato viaggio verso la Toscana e l’amicizia con Silvia, una splendida e solare ragazza di 15 anni, gli permetteranno di rimettere le ali per raggiungere la felicità perduta. Tuttavia gli eventi prenderanno una piega inaspettata…
Mosca, abbiamo un problema. E-book. Formato EPUB Silvano Dragonieri - Wip Edizioni, 2020 -
Dopo aver attraversato con la sua produzione narrativa gli anni Ottanta, Silvano Dragonieri si getta a capofitto nel decennio successivo. Lo scarto temporale è tuttavia apparente, perché a intrigare il medico-scrittore è la rievocazione del mondo di Yalta, che ha nel dissolvimento dell’Unione Sovietica l’epilogo prima del salto nel vortice della mondializzazione liscia. Gli ingredienti mescolati in tale contesto storico sono succulenti: spicca la dialettica padre-figlio in una famiglia dell’alta borghesia barese, tra paillettes, mondanità cafona e cedimenti alla sregolatezza. Un tardo-ragazzo, Carlo, è costretto a seguire le orme paterne e anche perciò appare incattivito, deluso, incapace di forgiare una propria identità staccandosi dal cordone ombelicale di una famiglia ossessionata dalle etichette e attenta alla trasmissione dell’ingente patrimonio accumulato. Il tutto mentre Bari sale alla ribalta internazionale per l’arrivo dall’Albania della Vlora, straripante di dirimpettai per decenni quasi sconosciuti. Un’immagine iconica, quella dei ventimila albanesi brulicanti sulla nave, convogliati, da autorità pubbliche impreparate a fronteggiare una simile emergenza umanitaria, all’interno di uno stadio dismesso per fare spazio alla creatura progettata da Renzo Piano per i Mondiali di calcio svoltisi l’anno precedente. Siamo nell’agosto del 1991 e nulla sarà più come prima, non solamente dal punto di vista geopolitico, bensì in ragione del fatto che la caduta dei muri riaprirà rapidissimamente confini che la seconda guerra mondiale aveva reso invalicabili e che la lunga pace seguita al conflitto più devastante di sempre a un certo punto aveva denudato nella loro artificialità. Sotto questo profilo, la redenzione apparente di Carlo è metafora di un’età anagrafica, e di una temperie storica, di transizione, che ha rivoluzionato consumi e mentalità, ma alle cui spalle permangono, a dispetto di tutto, valori e vizi connaturati all’umana fragilità, e che l’autore rappresenta con la consueta levità. (Alessandro Lattarulo)